Online i risultati del Primo Rapporto sulla Finanza Etica in Italia, realizzato dall’Osservatorio finanza etica, il primo portale dedicato interamente alla finanza etica, con un focus permanente sui temi dell’economia “buona”, dall’investimento socialmente responsabile al microcredito.

26/03/2008 –
L’IMPRENDITORIA STRANIERA: POTENZIALE PER LO SVILUPPO DELL’ECONOMIA IN PROVINCIA DI TORINO

 

Mercoledì 26 marzo
dalle ore 9.15 alle ore 13.15
Centro Congressi Torino Incontra
Sala Giolitti
Via Nino Costa, 8 – Torino 

Il convegno intende approfondire il fenomeno dell’imprenditoria straniera nell’economia, nel tessuto sociale e nella realtà territoriale della provincia di Torino.

La prima parte della mattinata è occasione per illustrare i risultati della ricerca “L’immigrazione che intraprende. Nuovi attori economici in provincia di Torino”, realizzata dalla dalla Camera di commercio di Torino e da FIERI (Forum Internazionale ed Europeo di Ricerche sull’Immigrazione). Gli interventi approfondiranno l’analisi di tre settori economici caratterizzati da una forte presenza di imprenditoria straniera: il commercio, l’edilizia ed i phone center.

La seconda sessione focalizza l’attenzione sulla componente femminile dell’imprenditoria immigrata. Attraverso testimonianze di imprenditrici straniere e l’intervento degli enti locali e di alcune associazioni di categoria del territorio, si rifletterà sulle politiche e sui progetti attraverso cui valorizzare la multiculturalità nell’economia locale.

Leggi il programma

Nuova alleanza per il microcredito fra Banca Prossima – l’istituto dedicato al non profit di Intesa Sanpaolo – e Blue Orchard, il fondo partecipato da Margherita Agnelli.
Il target verso cui l’alleanza punta è quello degli studenti universitari, quasi un milione in Italia, che nel microcredito potrebbero trovare aiuti significativi.

Fa’ la cosa giusta! è la mostra-mercato del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. È promossa dal giornale ed editore Terre di mezzo e dall’associazione Insieme nelle terre di mezzo Onlus, in collaborazione con il Forum consumo critico e le principali realtà di consumo critico milanesi.

Dopo l’appuntamento autunnale a Torino, la Fiera torna a Milano il 11/12/13 aprile 2008.
Per informazioni visita il sito www.falacosagiusta.org.

Ti aspettiamo nel nostro stand!

“Nasce RITMI: la rete italiana di Microfinanza”

Bologna

Martedì 26 febbraio 2008

presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna

 

Bologna, 20 febbraio 2008 – Nasce “Ritmi”, Rete Italiana di Microfinanza, Associazione senza fini di lucro che opererà a livello nazionale e sarà la voce di tutti gli operatori italiani della microfinanza.

 

Rendere bancabili i non bancabili”: è questo l’obiettivo delle istituzioni di microcredito e microfinanza che operano a livello internazionale. L’esclusione dall’accesso al credito è infatti riconosciuta come uno degli ostacoli principali allo sviluppo umano e alla riduzione della povertà.

 

In Italia, secondo l’ultima stima della Banca Mondiale, il tasso d’esclusione dal credito e da servizi finanziari sostenibili, arriva al 25% della popolazione, una delle quote più elevate dell’Unione Europea.

 

Il settore italiano della microfinanza è caratterizzato dalla presenza di iniziative ancora piccole e poco conosciute, anche se dinamiche ed in costante crescita. Una delle difficoltà è la mancanza di una regolamentazione che ne favorisca lo sviluppo e la diffusione.

 

La Rete Italiana di Microfinanza, collega istituzioni di microcredito, società di consulenza, centri di ricerca, promotori, investitori.
RITMI sarà associata allo European Microfinance Network, la rete europea del settore, ed aperta al dialogo con tutte le istituzioni e organizzazioni impegnate in questo campo.

 

La rete è impegnata:

 

– a livello politico, dialogando con le istituzioni e le banche, attraverso azioni volte ad incidere sulla legislazione in materia e ad aumentare la flessibilità dei prodotti finanziari offerti;

 

– a livello operativo, mettendo in comune le esperienze acquisite, attraverso la creazione di banche dati comuni e la condivisione di servizi e strumenti

 

– a livello culturale, promuovendo una finanza attenta all’individuo e focalizzando l’attenzione sulla funzione produttiva dello strumento microcredito.

 

Hanno aderito:
– Associazione micro.Bo Bologna
– Fondazione don Mario Operti – Torino
– Fondazione Santa Maria del Soccorso Genova
– Mag 2 Milano
– Mag Verona
– Microfinanza srl
– Microprogress
– PerMicro Torino

In via di adesione:
– Fondazione Risorsa Donna
– Mag Roma

Esprimono interesse per l’iniziativa:
– Fondazione San Carlo Milano
– Oltre Venture
– Fondazione Paideia
– Fondazione Giordano dell’Amore
– Banca Etica

Si è concluso il 30 gennaio 2008 il Terzo Forum della Responsabilità Sociale d’Impresa, a cui hanno partecipato banche, imprese, istituzioni, accademici italiani ed internazionali, con l’obiettivo di approfondire i temi della Corporate Social Responsibility (Csr).

In evidenza i risultati della nuova ricerca condotta dall’ABI: “Banche e inclusione finanziaria: indagine sul territorio italiano”.

“La microfinanza – chiarisce Giuseppe Zadra, Direttore Generale dell’ABI – è entrata a pieno nei piani strategici delle banche. Ci sono ampi margini di crescita in questo settore perché la domanda è presente in fasce della collettività da includere finanziariamente e le banche stanno incrementando e diversificando l’offerta”.

L’obiettivo della ricerca è stato fotografare il complesso degli strumenti che facilitino l’inclusione finanziaria di persone a basso reddito o in situazione di disagio sociale. Molti i prodotti e i servizi che possono contare sull’etichetta microfinanza.
Tra i più offerti conti correnti e servizi di pagamento (49%), seguono credito (31%) e risparmio (20).

La microfinanza in Italia è targata nord-ovest, dove è diffuso il 52,3% dei prodotti e servizi e il 38% degli impieghi. Tra gli aspetti più interessanti l’entrata in campo di criteri alternativi di cui si avvale il 36% del campione rispetto alle garanzie pubbliche o private. Insomma le associazioni private, di categoria o di connazionali svolgono un ruolo importante nella valutazione o nella garanzia.

L’innovazione del modello tipico della Csr sta proprio nella partnership attivata che consente di ottimizzare i tempi di accesso al mercato, valorizzando strategie di rete e collegando efficacemente le organizzazioni della società civile e di microcredito al circuito degli operatori finanziari classici. Per il futuro, nei prossimi 5 anni oltre il 90% delle banche del campione ha intenzione di incrementare il credito, i servizi di pagamento e di risparmio.

 

Secondo uno studio realizzato da Deutsche Bank, il bacino potenziale del microcredito è di un milardo di persone, contro i 100 milioni effettivamente oggi raggiunti.
Sempre lo stesso studio prevede che da qui al 2015 il sistema avrà decuplicato le sue dimensioni anche a livello di volumi di prestiti.
C’è anche chi si è quotato in Borsa.
E’ accaduto in Messico con la Banca Compartamos e in Kenya con la Equity Bank.
Contrastanti le reazioni: per Muhammad Yunus in questo modo si corre il rischio di dover alzare i tassi d’interesse per mantenere appeal pressi i mercati finanziari. Di parere opposto un altro personaggio simbolo del microcredito: la brasiliana Maria Otero. Secondo lei prorio il fatto di potersi procurare capitali in modo efficiente e a buon mercato è il mezzo per tenere bassi i tassi d’interesse.

Un’impresa sociale per il riutilizzo dei terreni confiscati.

Domani, alle ore 11.30 si svolgerà a Brindisi presso l’Aula Consiliare della Provincia di Brindisi (piazza Santa Teresa) la cerimonia di costituzione della prima cooperativa pugliese di Libera Terra che riutilizzerà a fini sociali e produttivi i terreni confiscati nei comuni di Mesagne, Torchiarolo e San Pietro Vernotico.

 

Il progetto ha già permesso di restituire a produttività circa 50 ettari di terreno agricolo pugliese liberato dalla mafia.
Nasce quindi una nuova realtà cooperativa impegnata nel contrasto alle mafie attraverso
l’affermazione di una economia legale, etica e sostenibile, volano dello sviluppo sociale ed economico del territorio nel quale insiste.

Per maggiori informazioni vai su www.vita.it

Il 21 gennaio si aprirà il “Global Microfinance Investment Congress”, prima edizione di una serie di congressi internazionali in programma a Parigi nei primi mesi del 2008.
Tema del congresso il settore della microfinanza e i suoi possibili sviluppi.
Due giornate che vedranno protagonisti i rappresentanti dei più grandi istituti finanziari e bancari d’Europa.
Paris, Centre de Conférences Internationales (C.C.I.), 21-22 gennaio 2008.

Il “3° Rapporto sul Microcredito in Italia”, realizzato da c.borgomeo&co.presenta i dati aggiornati al 31 dicembre 2006 relativi a 103 programmi di microcredito analizzati approfonditamente secondo la metodologia utilizzata nelle precedenti rilevazioni.

I dati sulla promozione di iniziative di microcredito attuate e/o progettate in Italia nel 2006, ha subito un decremento del 50% circa rispetto al 2005, sia in termini di numero di prestiti che di volumi di risorse erogate.

L’orizzonte al quale si dovrebbe tendere prevederebbe un Microcredito come prodotto ordinario delle Banche ed un ruolo dei diversi promotori (Enti locali, Fondazioni Bancarie, Onlus, etc.) teso a favorire questo processo: senza sostituirsi alle banche, dato che come ricorda anche lo stesso fondatore della Grameen Bank, Yunus, “in un Paese normale non è un privilegio, ma un diritto, chiedere in Banca un piccolo prestito”.

La sfida è dunque quella di rendere normalmente accessibile il credito per chi non ha garanzie, ma idee economicamente valide anche se su scala minuta, e di accompagnare il Microcredito ad una logica professionale e privatistica attenta ai rientri, come hanno ben indicato le origini bengalesi del prodotto.

Dai dati contenuti nel 3° Rapporto sul Microcredito in Italia emergono alcune importanti tendenze:

1) si vanno esaurendo i programmi relativi al prestito d’onore per gli studenti: dato in netta controtendenza rispetto a quanto avviene negli altri Paesi europei;

2) diminuiscono le iniziative promosse dalle Banche, delle quali rileva che sono numericamente esigue quelle che oltre all’erogazione di un prestito si fanno promotrici di interventi di “accompagnamento” nella fase di progettazione e di start-up dell’iniziativa;

3) continua lo scarto tra il numero di esperienze sviluppate nel Centro-Nord e quelle realizzate al Sud.