L’ecosistema dell’imprenditorialità sociale sta attraversando un periodo di crescita e trasformazione che ha come conseguenza l’ingresso di nuovi attori e l’emergere di nuove esigenze e opportunità per i soggetti che tradizionalmente lo popolano. Un esempio è la graduale, ma significativa, comparsa degli investitori ad impatto sociale i quali, utilizzando architetture proprie del mondo della finanza tradizionale, presentano specifiche necessità in termini di misurazione e rendicontazione.

L’utilizzo di un buon sistema di misurazione dell’impatto sociale può giocare un ruolo cruciale nell’attivare e facilitare la comunicazione e le relazioni tra i diversi soggetti quali policy makers e organizzazioni del Terzo settore e dell’imprenditoria sociale.

PerMicro ha compreso l’importanza di disporre di un sistema di misurazione dell’impatto sociale quale strumento di controllo, pianificazione, comunicazione e monitoraggio per massimizzare l’efficienza ed efficacia della propria attività. Per questo motivo, tra il 2015 e il 2017, ha incaricato il Centro Tiresia del Politecnico di Milano di condurre un’analisi sull’impatto sociale dei propri microcrediti erogati tra il 2009 e il 2014. Nel mese di maggio 2017 sono resi pubblici i risultati finali della ricerca condotta dai i professori e i ricercatori Irene Bengo, Mario Calderini, Debora Caloni.

Uno degli impatti più rilevanti è sicuramente quello generato sulle persone che, prima di ricevere un prestito da PerMicro, risultavano non bancabili non avendo accesso al credito tramite canali tradizionali. Infatti, nei quasi 6 anni oggetto della ricerca, più di 500 imprenditori e più di 1.600 famiglie sono passati da essere non bancabili a bancabili.

Tra i benefici per l’amministrazione pubblica, invece, si evidenzia per le imprese una riduzione della spesa pubblica di circa 3 milioni di euro l’anno e un aumento delle entrate statali che risulta essere mediamente di circa 12 milioni l’anno; mentre per le famiglie l’aumento delle entrate statali corrisponde a circa 5 milioni in sei anni.

Infine è importante mettere in risalto i benefici generati per imprenditori e famiglie in termini di risultati, che vanno dalla generazione di nuovi posti di lavoro, alla crescita dell’impresa, dall’accesso alle cure mediche, alla riduzione del numero di famiglie che vivono sotto la soglia di povertà.

Il Prof. Mario Calderini, Centro Tiresia – Politecnico di Milano, commenta: “La sfida della misurazione dell’impatto del microcredito è ancora aperta ma il caso di PerMicro dimostra che questa sfida può essere affrontata con strumenti metodologici fondati scientificamente, che consentono di misurare e quantificare il valore sociale generato, in tutte le sue molteplici articolazioni. Consapevolezza e condivisione, unite a rigore metodologico, sono gli elementi che devono ispirare i prossimi esercizi di misurazione”.

L’Amministratore Delegato di PerMicro, Andrea Limone, aggiunge: “Un grande risultato è quel “51” che corrisponde alla percentuale di imprenditori che hanno avuto accesso a forme di finanziamento tradizionale dopo il prestito di PerMicro. La bancabilità dei nostri clienti è la nostra mission: la strada è ancora lunga, ma questi risultati indicano che stiamo andando nella direzione giusta, cioè quella dell’inclusione finanziaria. Per questo motivo abbiamo scelto di proseguire nella collaborazione con il Centro Tiresia avviando una nuova edizione della ricerca che approfondirà anche nuovi aspetti di inclusione.”

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Accordo fra BAM e PerMicro
per offrire strumenti di microfinanza e di microcredito

 PerMicro ha sottoscritto un accordo con la Banca Alpi Marittime: con esso hanno condiviso i principi di una finanza eticamente orientata riconoscendo la presenza di soggetti esclusi dal sistema bancario ai quali si intende dare un’opportunità di crescita e di inclusione anche attraverso gli strumenti di microfinanza, in particolare col microcredito.

Il progetto potrà anche sostenere le persone in condizioni di vulnerabilità economica e sociale, nonché aiutare coloro che vogliono avviare una microimpresa non solo con un finanziamento, non possibile attraverso i tradizionali canali bancari, ma offrendo anche il necessario tutoraggio per l’avvio dell’attività. Il microcredito si differenzia infatti dai prestiti bancari per il piccolo taglio dei crediti, per la tipologia di clienti, per l’assistenza tecnica e il monitoraggio delle attività finanziate con il prestito e per il bilanciamento tra gli interessi dei finanziatori e il bisogno di denaro di chi richiede il prestito.

Banca Alpi Marittime viene fondata il 4 giugno 1899 con la denominazione “Cassa Rurale di depositi e prestiti di Carrù”. Il credito cooperativo carruccese attualmente opera sul territorio attraverso un totale di 21 filiali di cui due sedi distaccate a Torino e Loano, coprendo un’area complessiva di 95 Comuni di “competenza”.

Per maggiori informazioni su Banca Alpi Marittimewww.bancaalpimarittime.it

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Programma della giornata

Mattina
9.15: Registrazione dei partecipanti
9.30: Saluti iniziali e apertura dei lavori Mario Pozza – Presidente CCIAA Treviso-Belluno
9.45: Il microcredito come strumento di sviluppo – modalità di funzionamento del Fondo di Garanzia dott. Paolo Carlucci
10.45: La misura del SELFIEmployment nell’ambito della Garanzia Giovani dott. Stefano Battaggia – Ente Nazionale per il Microcredito
11.00: Coffee break
11.15: Tavola rotonda: il ruolo della banca, modalità di accesso al credito e criteri di valutazione del progetto d’impresa Banca Etica, PerMicro, Gruppi bancari del territorio Moderatore: dott. Paolo Carlucci
12.45: Dibattito
13.00: Pausa pranzo
Pomeriggio
14.00: Come presentare un progetto per una richiesta di finanziamento con il microcredito
15.00: Case history – presentazione di due progetti finanziati grazie al microcredito
16.30: Quesiti
17.00: Chiusura lavori

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