Il “3° Rapporto sul Microcredito in Italia”, realizzato da c.borgomeo&co.presenta i dati aggiornati al 31 dicembre 2006 relativi a 103 programmi di microcredito analizzati approfonditamente secondo la metodologia utilizzata nelle precedenti rilevazioni.
I dati sulla promozione di iniziative di microcredito attuate e/o progettate in Italia nel 2006, ha subito un decremento del 50% circa rispetto al 2005, sia in termini di numero di prestiti che di volumi di risorse erogate.
L’orizzonte al quale si dovrebbe tendere prevederebbe un Microcredito come prodotto ordinario delle Banche ed un ruolo dei diversi promotori (Enti locali, Fondazioni Bancarie, Onlus, etc.) teso a favorire questo processo: senza sostituirsi alle banche, dato che come ricorda anche lo stesso fondatore della Grameen Bank, Yunus, “in un Paese normale non è un privilegio, ma un diritto, chiedere in Banca un piccolo prestito”.
La sfida è dunque quella di rendere normalmente accessibile il credito per chi non ha garanzie, ma idee economicamente valide anche se su scala minuta, e di accompagnare il Microcredito ad una logica professionale e privatistica attenta ai rientri, come hanno ben indicato le origini bengalesi del prodotto.
Dai dati contenuti nel 3° Rapporto sul Microcredito in Italia emergono alcune importanti tendenze:
1) si vanno esaurendo i programmi relativi al prestito d’onore per gli studenti: dato in netta controtendenza rispetto a quanto avviene negli altri Paesi europei;
2) diminuiscono le iniziative promosse dalle Banche, delle quali rileva che sono numericamente esigue quelle che oltre all’erogazione di un prestito si fanno promotrici di interventi di “accompagnamento” nella fase di progettazione e di start-up dell’iniziativa;
3) continua lo scarto tra il numero di esperienze sviluppate nel Centro-Nord e quelle realizzate al Sud.