Agata SpA – titolare del sito web‘Prestiamoci’ – e PerMicro hanno stipulato una convenzione di collaborazione per promuovere l’inclusione finanziaria dei soggetti esclusi dai tradizionali canali del credito.

Agata e PerMicro credono fortemente nella possibilità di soddisfare la domanda di credito dei non-bancabili, al fine di creare opportunità di auto-impiego grazie a progetti d’impresa sostenibili e di supporto nella gestione delle emergenze familiari.

Agata si pone l’obiettivo di promuovere il prestito tra persone all’interno di una community, in cui si incontrano soggetti che presentano progetti da finanziare (Richiedenti) e soggetti che intendono investire parte delle proprie disponibilità in progetti che condividono (Prestatori).

PerMicro è l’unica società italiana specializzata nell’erogazione di microcrediti sia all’impresa, per l’avvio o sviluppo di piccole attività imprenditoriali, sia alla famiglia, per esigenze legate a casa, salute, formazione per soggetti in difficoltà economiche temporanee.

Quando viene chiesto a Muhammad Yunus, Premio Nobel per la Pace e fondatore della Grameen Bank, il tasso di interesse che applica ai propri prestatari, la maggior parte dei suoi interlocutori si stupiscono. Come si può sostenere di voler combattere la povertà con il microfinanziamento, applicando un tasso di interesse superiore al 20%?Non è scandaloso far pagare così tanto a dei poveri?
Muhammad Yunus non attende nemmeno che gli venga posta la domanda, spiegando che, in qualità di azienda, la Grameen Bank deve coprire i propri costi, ossia pagare il proprio personale, la sua rete di agenzie e la propria infrastruttura informatica per poter raggiungere una clientela numerosa fatta di piccoli clienti sparsi ovunque. Malgrado le perdite siano minime (dal 2 al 3%) con dei prestatari poveri, bisogna integrare il costo del rischio.

 

Carità o business?

Il tasso del 20% è un tasso medio, che non viene applicato a coloro che sono estremamente poveri, come, ad esempio, i 100.000 mendicanti che la Grameen Bank sta aiutando ad uscire dalla mendicità con prestiti senza interessi.

La principale aspettativa dei clienti consiste nel poter accedere al credito, il che non viene consentito loro dalle banche classiche, a condizioni ampiamente inferiori a quelle degli usurai, che applicano un tasso di interesse fra il 50 ed il 100%. Infine, dato che i clienti sono anche dei depositanti e degli azionisti, sono direttamente interessati alla solidità ed al successo della loro banca di microfinanziamento.

Il dibattito sul modello economico del microcredito, sul fatto che si tratti di carità o di business, è un dibattito vecchio come la finanza stessa. È legittimo che un ente sociale abbia dei guadagni? In caso contrario, come escogitare un modello economico sostenibile? E, nel caso, quale sarebbe il legittimo tasso di guadagno?

Su questo dibattito sia etico che economico, forse può chiarirci le idee la storia della finanza Viene spesso citato Friedrich Raiffeisen come il precursore del microfinanziamento contemporaneo. Il suo operato, in qualità di borgomastro di una città della Renania e fondatore, nel 1849, della “Società di soccorso agli agricoltori bisognosi di Flammersfeld” ha ampiamente contribuito a sollevare gli animi dando ai poveri dei
mezzi finanziari per non dipendere più dalla carità pubblica e poter prendere in mano la propria sorte. Ma risulta ancora più interessante risalire al XV secolo, nell’Italia di Leonardo da Vinci e dei Medici, in cui lo sviluppo dei Monti di Pietà ha scatenato una vera e propria
rivoluzione per quanto riguarda i tassi di interesse, una rivoluzione altrettanto importante quanto la contemporanea scoperta dell’America.

Una controversia teologica

I Monti di Pietà erano istituzioni benefiche di credito che concedevano prestiti a tassi di interesse estremamente bassi a riscontro di oggetti dati in pegno. Si sono sviluppati sotto l’influenza dei Francescani, in particolare di Bernar­dino da Feltre. Il primo Monte è stato aperto a Perugia nel 1462 e l’idea si è diffusa in tutto il Nord Italia, in particolare a Siena (1472), Genova (1480), Milano (1483), Mantova e Firenze (1484). Ben prima che in Italia, un primo Monte di Pietà era stato fondato a Londra nel 1361 dal vescovo Michael Northburgh, ma ebbe solo un’esistenza effimera, in quanto concedeva prestiti senza interessi…

Lo sviluppo dei Monti di Pietà diede luogo ad una vera e propria controversia fra teologi che dovette essere sedata dall’alto dalla Chiesa, non solo tramite una bolla pontificia, bensì anche tramite la decisione di un Concilio. Schematicamente, i Francescani, che vivevano in uno stato di estrema povertà, erano i promotori dei Monti di Pietà, mentre i Domenicani e gli Agostiniani, custodi del dogma, si opponevano ad essi.

Quali erano le argomentazioni delle parti interessate? I Domenicani e gli Agostiniani difendevano la posizione tradizionale della Chiesa, sancita in occasione dei Concili: Lateranense del 1215, di Lione (1274) e di Vienna (1312), vietando il prestito ad interesse e minacciando di scomunica e di privazione di sepoltura cristiana qualunque persona che lo avesse praticato, riservando de facto tale attività ai banchieri ebrei.
Citavano le Sacre Scritture, in particolare Luca 6-35: “Amate i vostri nemici, e fate del bene e prestate senza sperare nulla in cambio”. Si basavano su Tommaso d’Aquino, condannando il prestito ad interesse come fattore di ingiustizia e considerando il denaro, alla stregua di Aristotele, come una semplice unità di misura degli scambi. In effetti, Aristotele faceva differenza, fondamentalmente, fra l’economia e ciò che chiamava crematistica, ossia l’accumulo di denaro per il denaro, un’attività contro natura che disumanizza coloro che vi si dedicano.

Differenziare il prestito e la custodia dell’oggetto in pegno

A fronte dell’autorità dei grandi filosofi o teologi, i Francescani avanzavano argomentazioni sia pratiche che morali, spiegando che andava fatta distinzione fra due contratti, uno riguardante il prestito, che doveva essere gratuito, e l’altro riguardante la custodia dell’oggetto dato in pegno, che presuppone dello spazio, un’assunzione di responsabilità e quindi un legittimo compenso. Gli insuccessi di alcuni Monti di Pietà a Londra o in Italia andavano a favore di una giusta copertura dei costi, avanzando motivazioni che non erano legate alla natura del contratto:
1) Damnus emergens, perdita subita
2) lucrum cessans, perdita di un potenziale guadagno se il prestatore avesse conservato il proprio denaro
3) periculum sortis, rischio di non essere rimborsati in tempo.
Adducevano inoltre ai vantaggi per il prestatario povero, con tassi del 5% contro quelli dal 20 al 50% degli usurai. Tuttavia, dietro tali ragionevoli argomentazioni si nascondevano a volte motivazioni meno accettabili, ad esempio quella di fare concorrenza agli usurai ebrei per mandarli via dalle città italiane, qualora non si fosse riusciti a convertirli…

Il dibattito restò vivo per oltre 50 anni all’interno della Chiesa. Alcuni avversari dei Monti di Pietà giungeranno addirittura a parlare di “Monti dell’impietà”, come il frate agostiniano Nicola Bariano, autore di un’opera del 1494 intitolata proprio “de Monte impietatis”. Uno degli avversari più risoluti fu il superiore dei Domenicani Tommaso de Vio, che diventerà il Cardinal Caetano e sarà uno dei grandi oppositori di un frate agostiniano ribelle rispondente al nome di Martin Lutero. Per contro, alcuni Domenicani come Savonarola a Firenze, furono convinti
difensori dei Monti di Pietà.

In ultima istanza, gli avversari fecero appello al Papa, Leone X, figlio di Lorenzo de Medici. Quest’ultimo aveva sostenuto attivamente l’istituzione di un Monte di Pietà a Firenze, assegnandovi la somma di 500 Fiorini di tasca sua. Facendo distinzione fra tasso di interesse e tasso di usura, Leone X pubblicò la bolla pontificia “inter multiplices” che riconosceva i Monti di Pietà come istituzioni benefiche, i cui tassi di interesse dovevano essere ragionevoli, ossia coprire i costi di esercizio. La decisione del Papa venne sancita alla decima sessione del V Concilio
Lateranense del 1515, che confermò la legittimità dei Monti di Pietà, minacciando di scomunica tutti coloro che vi si fossero opposti.

Il cambiamento del modello economico

In tale contesto, il dipinto riprodotto nell’illustrazione del presente articolo è particolarmente interessante. Si tratta di una pala d’altare di Bartolomeo Montagna dipinta nel 1512 per la chiesa francescana di San Marco di Lonigo nei pressi di Vicenza, ed esposto attualmente al Bode Museum di Berlino.
A destra della Vergine e del Bambin Gesù, Sant’Omobono, un ricco mercante veneziano del XII secolo, distribuisce il proprio denaro ai poveri. A sinistra di Maria, San Francesco d’Assisi ed il suo discepolo Bernardino da Feltre, promotore dei Monti di Pietà. Su di uno stesso dipinto, la visione tradizionale della carità a fondo perduto e la visione estremamente moderna del microfinanziamento fondato su un equilibrio economico sostenibile.

Questo dipinto simbolizza e sintetizza un forte cambiamento del modello economico e morale, che era basato, sino a quel momento, su un doppio paradigma:
1) tasso d’interesse = usura = peccato;
2) carità = dono a fondo perduto = virtù.
A partire dal 1462 e soprattutto dopo il Concilio del 1515, grazie a quei rivoluzionari che furono i Francescani, finirà per nascere un nuovo modello che ci metterà ancora vari secoli prima di essere formalmente accettato. In effetti, l’Enciclica Vix Pervenit del 1745 richiama la dottrina tradizionale di divieto di prestito ad interesse, facendo pieno appello al discernimento pratico dei vescovi.

Sarà l’Enciclica Rerum Novarum del 1891, che condannava “l’usura divorante praticata da uomini avidi di guadagni e da un’insaziabile
cupidigia”, che finirà per rendere accettabile l’applicazione di un tasso di interesse ragionevole.
Quando Kofi Annan, l’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, aveva affermato nel 2005, ossia nel corso dell’anno del microcredito: “il microfinanziamento non è carità, è un vero e proprio business”, il suo punto di vista si ricollegava a quello dei Francescani.

La ricerca di un impatto sociale non significa diventare esenti dalle difficoltà economiche. Al contrario, è proprio integrando tali difficoltà economiche con estremo rigore (controllo dei costi e dei rischi) che si può massimizzare l’impatto sociale, ed è questa la ragione per cui
esiste il microfinanziamento.

Emmanuel de Lutzel
Responsabile Microfinance Groupe,
BNP Paribas

Prosegue l’iniziativa Educare” di BNL-PerMicro, che nell’ultimo appuntamento organizzato dalla filiale PerMicro di Pescara ha registrato, oltre la consueta partnership con BNL, l’entusiasta partecipazione dell’associazione ucraina di Pescara “Nessuno escluso”.

 

Sono intervenuti all’evento:

  • Loris Di Vittorio – responsabile PerMicro Pescara
  • Luca Torriuolo – direttore gruppo agenzie Pescara
  • Kateryna Alerhush – responsabile associazione interculturale “Nessuno Escluso” A.I.C.N.E.

I partecipanti sono stati invitati ad un caffè di benvenuto presso la filiale PerMicro e l’evento si è concluso con un aperitivo offerto da PerMicro!

Per informazioni e adesioni sui prossimi incontri Educare a Pescara contattare Loris Di Vittorio, responsabile PerMicro:
– 3921987471
– loris.divittorio@permicro.it

L’associazione “Psicologi nel Mondo” presenta il corso: “Narrazioni. Comunità migranti e nuove cittadinanze” che si terrà domenica 16 dicembre presso il “Centro Popoli” di Corso Vigevano 35.

PerMicro invita tutti a partecipare a questa bella iniziativa nata dal seminario “Migrazioni, crisi & legami di comunità” sulle difficoltà che le comunità straniere devono affrontare e sul riconoscimento delle risorse che si possono attivare, su invito delle comunità stesse.

Psicologi per i Popoli nel Mondo nasce a Milano nel gennaio 2008 a seguito dello scioglimento di “Psicologi per i Popoli – Regione Lombardia” ONLUS, Associazione costituita nel 2001, iscritta all’Albo Regionale del Volontariato di Protezione Civile, di cui ha acquisito le attività svolte nei settori della Cooperazione Internazionale allo Sviluppo e dell’Aiuto Umanitario, della Multiculturalità e della Psicologia Transculturale.

La filiale PerMicro Firenze ha partecipato al workshop Sviluppo locale & microcredito organizzato dal Fondo Santo Stefano a Prato lo scorso 2 dicembre 2012 presso l’Officina Giovani in Piazza dei Macelli 4.

Nella giornata si sono susseguiti interventi sui temi dello sviluppo locale e sulle possibilità offerte dal microcredito imprenditoriale.

L’evento è stato ricco di iniziative tutte caratterizzate dall’entusiasmo, la passione, il coraggio di mettersi in gioco, ma anche sulla professionalità, la qualità e l’etica di voler valorizzare la produzione e il consumo locale.

L’obiettivo del Fondo Santo Stefano è creare le condizioni migliori affinché chi ha un’idea ma non ha i requisiti consueti per accedere al credito (es. mancanza garanzie,mancanza di esperienze pregresse, necessità di affiancamento professionale…) possa riuscire ad avviarla e svilupparla nel migliore dei modi.

Il fondo non svolge assolutamente attività di mediazione creditizia né di garanzia finanziaria. Assume piuttosto un ruolo di tutoraggio, anche preventivo alla presentazione della domanda, e monitoraggio che potrà rilevarsi decisivo per il futuro del progetto imprenditoriale o professionale.

La filiale PerMicro di Milano vi aspetta giovedì 29 Novembre 2012 dalle ore 18:00 presso la sala Kambusa del bar/ristorante Jodok Ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini, Via Ippocrate,45 – Milano per l’incontro dal titolo:

I Giovani e la crisi: quale sviluppo, quale crescita, quale futuro?”

… ci sarà un modo per mettere in crisi… la crisi?

DIAMO LA PAROLA AI GIOVANI

Interverranno:

  • Michele Foggetta
    Presidente di Rio de oro, Milano
  • Hans Peter Sacramento
    Responsabile “Cooperèscion”, Network studenti di cooperazione
  • Irene Granier e Veronica Mediavilla Vallinas
    volontarie SVE presso la coop. Diapason (Monza)
  • Lele Pinardi
    giornalista
  • Heidi Ceffa
    Responsabile PerMicro Milano
  • Michele Papagna
    Presidente di Acea Onlus

Modera Serena Marrone

Fondazione Giordano Dell’Amore organizza il 10 dicembre un workshop interamente dedicato all’analisi della normativa sul microcredito, che in Italia ha sperimentato nel corso degli ultimi tre anni una forte accelerazione, culminata nelle modifiche del Testo Unico Bancario (TUB) contenute nel decreto legislativo n.141 del 13/8/2010 e nei successivi correttivi.

Di seguito il panel degli interventi previsti:

  • 9.30 – 10.00 Welcome coffe
  • 9.55 – 10.00 Saluto di benvenuto di Federico Manzoni, Presidente Fondazione Giordano Dell’Amore
  • 10.00 – 10.50 Presentazione della call Jasmine di assistenza tecnica per le MFI, Cyril Gouiffès, JASMINE Coordinator e Riccardo Aguglia Senior Investment Manager, Guarantees, Securitization & Microfinance
    del Fondo Europeo per gli Investimenti.
  • 10.50 – 11.10 Coffe break
  • 11.10 – 11.30 Introduce e modera Giampietro Pizzo, Presidente RITMI
  • 11.30 – 12.00 Aggiornamenti sull’iter parlamentare della legge “Misure per favorire la promozione e la diffusione del microcredito”, On. Pier Paolo Baretta.
  • 12.00 – 12.30 Il contenuto del disegno di legge “Misure per favorire la promozione e la diffusione del microcredito” Sabina Siniscalchi, Senior Advisor Fondazione Culturale Responsabilità Etica
  • 12.30 – 13.00 Caratteristiche del nuovo art.111 per il microcredito e riflessioni di un operatore, Andrea Limone, Amministratore Delegato PerMicro
  • 13.00 – 14.00 Light lunch
  • 14.00 – 15.00 Dibattito con gli operatori: Le questioni per costruire un’agenda di legislazione nazionale sulla microfinanza, il punto di vista degli operatori. Definizione di future azioni.Cliccate qui per le informazioni complete sull’evento.

Martedì 27 novembre PerMicro in collaborazione con l’Agenzia BNL in Via Tiburtina 383 ha tenuto il seminario EduCare a Pescara dal titolo:

CREDITO, COME E QUANDO Criteri generali di accesso al credito per le Piccole e Medie Imprese

“EduCare” è dedicato a chi cerca di orientarsi nelle scelte finanziarie importanti per la sua famiglia o per la sua impresa.

Sono intervenuti:

Tra i vari interventi sono stati presenti:

  • Loris Di Vittorio – Responsabile filiale Pescara
  • Luca Torriuolo, BNL – DAG Pescara e Provincia
  • Stefano De Michele – BNL direttore agenzia Pescara 1
  • Laura Fiore – BNL Gestore small business agenzia Pescara 1

Per informazioni contattate Loris Di Vittorio: 3921987471 – loris.divittorio@permicro.it

Martedì 27 Novembre presso la filiale BNL BNP Paribas in via Extramurale Capruzzi, 184 è stata inaugurata la nuova filiale PerMicro Bari!

 

Sono intervenuti:

  • Michele Emiliano – Sindaco della città di Bari;
  • Andrea Limone – Amministratore Delegato PerMicro;
  • Gianpietro Giuffrida – Direttore Territoriale Retail e Private Sud di BNL Gruppo BNP Paribas;
  • Don Franco Lanzolla – Parroco della Cattedrale di Bari;
  • Bernardini Nunzia – Presidente del Comitato imprenditoria femminile della Camera di Commercio di Bari;
  • Bahadoor Sanjay – Presidente Comunità mauriziani di Bari;
  • Giacomo Pellegrino – Presidente Alternative Investment Forum.

A seguire… aperitivo PerMicro ed esposizione delle opere di Luisa Gambuti.

Per informazioni, curiosità, adesioni:

Gioacchino Leonetti: Addetto in staff Direttore Area Puglia, gioacchino.leonetti@bnlmail.com – 338 4420076
Alessandro Maselli: Responsabile PerMicro Bari, alessandro.maselli@permicro.it – 392 1987564

Proseguono gli eventi della rassegna “Assaggi d’impresa“, percorsi di rete per giovani
imprenditori che hanno l’opportunità di incontrarsi, conoscersi e realizzare le proprie idee di business.

Il prossimo appuntamento è mercoledì 21 novembre a partire dalle ore 18.30 presso la filiale PerMicro di Padova, in Vicolo Tiziano Aspetti n. 46.

Interverranno:
Luca Bertazzo – Responsabile PerMicro Padova
Liana Benedetti – Responsabile Servizio Nuova Impresa CCIAA Padova
Alberto Borin – Consulente organizzazioni No profit e Terzo Settore
Anna Ceolin – Dottore commercialista

A seguire… aperitivo offerto da PerMicro!

Per informazioni e adesioni contattare Luca Bertazzo, responsabile PerMicro Padova:
– 348 8614923
– 049 9872663
– luca.bertazzo@permicro.it