Dal 1 gennaio 2021, PerMicro applicherà le nuove regole europee in tema di classificazione della clientela inadempiente (cosiddetto ‘default’) introdotte dall’Autorità Bancaria Europea.

Il Cliente verrà classificato a default se supera entrambe le seguenti soglie di rilevanza per oltre 90 giorni consecutivi:

– soglia assoluta: 100 euro;

– soglia relativa: 5% dell’importo complessivo dell’esposizione fino al 31/12/2021, a partire dal 2022 la soglia verrà abbassata al 1%.

Lo stato di default permarrà per ulteriori 90 giorni dal momento in cui il cliente regolarizza verso la banca l’arretrato di pagamento.

Per evitare che arretrati di pagamento, anche di piccolo importo, comportino una riclassificazione a default chiedi alla tua filiale di riferimento.

 

 

La normativa di riferimento è la seguente:

– EBA/GL/2016/07 “Linee Guida sull’applicazione della definizione di default ai sensi dell’art. 178 del Regolamento UE n. 575/2013;
– EBA/RTS/2016/06 “Nuove tecniche di regolamentazione relative alla soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato” che integrano il Regolamento Delegato UE n. 171/2018 della Commissione Europea del 19 ottobre 2017.

 

ACCORDO FIAIP – PERMICRO – AUXILIA FINANCE PER FAVORIRE ACCESSO AL CREDITO A SOGGETTI IN SITUAZIONE DI VULNERABILITÀ ECONOMICA FINANZIARIA

Roma, 23 Dicembre 2020.

FIAIP, Auxilia Finance e PerMicro hanno siglato un’intesa per favorire l’accesso al credito a soggetti in situazione di “vulnerabilità economica finanziaria”, esclusi oggi dal sistema bancario perché senza garanzie reali, ai quali si intende dare un’opportunità per affrontare situazioni di emergenza abitativa o di necessità per spese legate all’acquisto o locazione di immobili per uso abitativo o commerciale.

“Secondo Rapporto Annuale 2020 dell’ISTAT, la pandemia in corso si è innestata su una situazione sociale con forti e crescenti disuguaglianze, dichiara il Fondatore di Auxilia Finance Paolo Righi. Tali disuguaglianze pesano molto sulle opportunità individuali, sulla partecipazione al mercato del lavoro, sui nuclei famigliari. Sulle famiglie grava anche una certa vulnerabilità finanziaria causata da un sistema produttivo che potrebbe essere fortemente impattato dalla crisi di liquidità determinata dal lockdown. Nell’attuale situazione economico finanziaria, le imprese e le associazioni, hanno il dovere di trovare soluzioni a favore dei più deboli, con questo accordo e con spirito di servizio Auxilia e Fiaip, grazie a PerMicro, scendono in campo a favore delle fasce deboli della società”

“Siamo estremamente orgogliosi di questa nuova collaborazione con Fiaip e Auxilia Finance. Una collaborazione nata per rispondere alla aggravata emergenza abitativa che le famiglie stanno subendo nel nostro paese, conseguenza della crisi sanitaria legata al Covid, e per supportare startup e piccole attività imprenditoriali. PerMicro è da sempre vicina e vuole continuare ad essere al fianco delle famiglie e dei loro bisogni primari legati alla casa, alla salute, alla scuola e al lavoro. Grazie a questa intesa, contiamo di raggiungere un numero molto più elevato di giovani, nuclei familiari e piccoli imprenditori e professionisti; nonché di aiutarli attraverso i nostri piccoli finanziamenti e servizi di microfinanza a superare questa fase così difficile della nostra vita” afferma l’Amministratore Delegato di PerMicro, Benigno Imbriano.

“L’accesso alla locazione per le famiglie in difficoltà, l’accesso al credito per i giovani che intendano avviare una nuova attività, sono problemi che attanagliano la nostra società, con questo accordo con PerMicro, vogliamo fornire a chi in questo momento è in difficoltà, una possibilità per affittare un’abitazione o gestire situazioni di difficoltà – sottolinea Gian Battista Baccarini Presidente Nazionale FIAIP – ritengo questo accordo fondamentale per cercare di ricucire quel tessuto sociale che a causa della pandemia ha subito profonde lacerazioni.”

“Attraverso il microcredito e l’accordo siglato con Fiaip e PerMicro intendiamo supportare i soggetti più vulnerabili e piccole e medie imprese e professionisti già titolari di partita IVA. Cresce sempre più nel Paese il numero dei soggetti costretti a tenere chiuse le proprie attività, anche durante le festività. La pandemia – dichiara Roberto Bassani, Direttore Generale di Auxilia Finance – ha messo in difficoltà molti giovani negozianti, professionisti e tante partite Iva che non riescono più a pagare le rate delle locazioni commerciali , non avendo fra l’altro avuto accesso né ad aiuti né a sgravi fiscali.” Tra i prodotti oggetto dell’accordo tra Fiaip, PerMicro e Auxilia Finance finanziamenti ai privati e alle famiglie e finanziamenti alle imprese, ditte individuali, free-lance.

Il nostro progetto “Ricomincio da QUI“, sponsorizzato da Council of Europe Development Bank (CEB), è destinato al reinserimento lavorativo di persone che stanno scontando misure di esecuzione penale esterna.

Vi raccontiamo il progetto attraverso i suoi stakeholder: oggi abbiamo intervistato le dott.sse Daniela Rosas e Gloria Ferrero (formatrici e Life Designers di IF Life Design).

Di quali attività vi occupate all’interno del progetto “Ricomincio da QUI”?

Ci occupiamo principalmente della consulenza di carriera, ovvero un percorso breve di tre incontri in cui le persone progettano e mettono alla prova una loro idea professionale, che può essere di impresa ma anche no. Con questo lavoro a ciascuno vengono forniti strumenti operativi per imparare a individuare, descrivere e pianificare un obiettivo professionale al fine di renderne più possibile il raggiungimento.

Inoltre ci occupiamo di erogare momenti formativi specifici, individuati in itinere in base alle necessità di progetto che emergono e sulla base dei bisogni manifestati dall’utenza. In particolare fino a oggi abbiamo svolto una formazione per i Mentor del progetto per dare loro strumenti per interfacciarsi con una tipologia di utenza che richiede alcune attenzioni specifiche e una formazione aperta ai partecipanti al progetto sulle soft skills e il loro sviluppo per il mondo del lavoro.

Con quali fragilità siete venute a contatto incontrando questa categoria di partecipanti?

Fino ad oggi gli utenti che abbiamo incontrato presentano aspetti di fragilità legati a:

  • marginazione sociale e assenza di reti sociali significative (mancanza di supporto amicale o familiare, difficoltà nella relazione con i servizi)
  • difficoltà nell’utilizzo di strumenti digitali (mancanza di pc o tablet, difficoltà di connessione, assenza di dimestichezza con le modalità di comunicazione quali chat, skype, zoom ecc)
  • difficoltà economiche
  • disoccupazione
  • malessere fisico e psicologico spesso legato alla condizione di vita con restrizioni

Perché è importante un percorso individuale di career counseling per il reinserimento in società di queste persone?

Riteniamo sia molto importante offrire questa possibilità in particolare proprio a persone che, uscendo dall’esperienza del carcere, si trovano a dover riprogettare anche la propria vita professionale. Inserirsi di nuovo nel mondo del lavoro è infatti molto difficoltoso quando, oltre magari a precedenti difficoltà, legate alla formazione e alle competenze possedute, si aggiungono ostacoli come il pregiudizio sociale e lo stigma. Il career counseling favorisce nelle persone una maggiore consapevolezza dei proprio obiettivi, desideri, capacità e punti deboli, fornendo strumenti per affrontare situazioni complesse in cui è altamente probabile ci saranno ostacoli e imprevisti. L’esperienza del carcere pone la persona in un lungo periodo di “inattività” e di lontananza dalla società e dal mondo del lavoro, per cui può essere utile lavorare con un esperto per riconnettere il proprio progetto di vita al contesto in cui si appartiene e in cui si vuole tornare. La consulenza stimola l’emergere delle risorse e delle potenzialità delle persone, proprio nell’ottica di promuoverne l’autostima e la capacità di resilienza.

Rispetto ad altri vostri progetti, qual è il valore aggiunto di “Ricomincio da QUI” secondo voi?

Un valore aggiunto è sicuramente quello di poterci permettere di raggiungere una fascia di popolazione solitamente esclusa dalle nostre attività, sia per la condizione di assenza di libertà personale, sia per questioni economiche di accesso a un servizio erogato da privati e quindi con un costo non per tutti sostenibile. Inoltre riteniamo, in linea con quanto affermato dalla letteratura, che questo progetto sviluppi un tema innovativo nell’ambito della giustizia riparativa e rappresenti una delle pochissime realtà esistenti in questo campo in Italia.

Che tipo di risultati vi attendete da questo percorso?

I risultati attesi riguardano l’apprendimento, da parte di chi partecipa al progetto, di nozioni e modalità di comportamento adattive; una maggiore autonomia nella ricerca del lavoro o realizzazione di un progetto professionale di impresa, l’apprendimento di capacità di progettazione e raggiungimento di obiettivi professionali funzionali al progetto di vita della persona, reinserimento nel contesto e nella comunità di appartenenza, attivazione di reti inclusive e sensibilizzazione del contesto verso le persone in uscita da percorsi di detenzione.

 

Il nostro progetto “Ricomincio da QUI“, sponsorizzato da Council of Europe Development Bank (CEB), è destinato al reinserimento lavorativo di persone che stanno scontando misure di esecuzione penale esterna.

Vi raccontiamo il progetto attraverso i suoi stakeholder: oggi abbiamo intervistato Stefano Messana (Business Mentor volontario dell’Ass. MicroLab) e Stefania Guida (coordinatrice delle attività dell’Ass. MicroLab).


Stefano Messana, quante persone hai accompagnato in un percorso di Mentoring e come ti sono sembrate rispetto ai mentee che solitamente accompagni? 

Ho seguito quattro persone che volevano intraprendere un’attività lavorativa che in alcuni casi non era neanche attinente alle loro precedenti esperienze lavorative. In tutti c’era una stringente esigenza di iniziare un’attività che gli permettesse di poter sostenere la famiglia e/o di avere un’indipendenza economica dai genitori ormai anziani. Nessuno di loro ha mai raccontato perché era agli arresti domiciliari, ma questo loro passato era lì presente, la differenza dagli altri accompagnamenti è la necessità non tanto di realizzare un’idea ma la fonte per un sostentamento.  

I bisogni delle persone che hai accompagnato erano esclusivamente legati alla sfera dell’autoimpiego oppure più ampi?

L’esigenza primaria per tutti è un’occupazione che consenta di sostenersi economicamente, disposti a cambiare progetto pur di lavorare. È evidente che sempre un progetto di lavoro è inserito in un progetto più ampio di vita in questo caso è ancora più stringente il bisogno di parlare e di cercare un sostegno non solo legato all’iniziativa imprenditoriale. 

Quali sono state le difficoltà maggiori che hai riscontrato nell’accompagnamento? Quali invece le soddisfazioni più grandi?  

La difficoltà maggiore e superare la diffidenza iniziale, legata al loro passato per il quale stanno scontando una pena. Il prendere coscienza che il progetto lavorativo che hanno in mente non è realizzabile tenuto conto delle loro limitazioni come è accaduto nel caso di un signore che voleva aprire un’agenzia di viaggi e aveva il divieto di utilizzo internet.
Una considerazione, per me importante, è che in questo progetto è fondamentale il fattore tempo: vuoi per la storia che ognuno di loro ha, vuoi per la necessità di avere un’occupazione che talune volte è l’unica fonte di reddito del nucleo familiare.  


Stefania Guida, di quali attività si occupata l’Ass. MicroLab all’interno del progetto “Ricomincio da QUI”?

L’associazione ha svolto attività di formazione con eventi dal vivo ed on line sulle tematiche di: Business Model Canvas, metodi per l’ideazione d’impresa, strumenti digitali, controllo di gestione.
Ha inoltre accompagnato 26 beneficiari di progetto in percorsi di mentoring per sviluppare un’attività d’impresa.
Consideriamo molto importante per ogni percorso di mentoring approfondire la conoscenza del beneficiario attraverso una prima chiamata conoscitiva del caso con l’assistente sociale e siamo molto attenti a sviluppare dei passaggi di testimone tra un partner e l’altro per garantire continuità al caso che incontra più di uno stakeholder.

Rispetto ad altri vostri progetti, qual è il valore aggiunto di “Ricomincio da QUI” secondo voi?

Ci confrontiamo con un target particolarmente fragile che ha sicuramente delle necessità di tempo e di accesso al credito ma che si trova a doversi riposizionare in una società e nel mercato del lavoro dopo un periodo più o meno lungo di esperienze a volte provanti e che presuppongono delle stigmatizzazioni ed etichette da parte della società.
Molti di loro hanno imparato molto dal percorso con le assistenti sociali e hanno il desiderio di riuscire ancora più forte rispetto ad altri target fragili seguiti in passato o su altri progetti.

Che tipo di risultati si attende l’Associazione MicroLab da questo percorso?

 Speriamo di poter facilitare consapevolezza sull’autoimpiego attraverso percorsi di mentoring e di formazione per un numero sempre crescente di beneficiari.

 

CREDITO: ARTIGIANCASSA E PERMICRO INSIEME PER
L’ACCESSO AI FINANZIAMENTI DELLE PICCOLE E MICROIMPRESE

Per sostenere le micro e piccole imprese che hanno bisogno di ripartire, svilupparsi o farsi conoscere.

Torino-Roma, 2 dicembre 2020 – Artigiancassa, banca di riferimento delle micro, piccole e medie imprese artigiane partecipata da BNL Gruppo BNP Paribas e dalle Confederazioni nazionali dell’artigianato, e PerMicro – leader italiano del settore del microcredito di cui BNL è partner industriale – siglano una convenzione per rendere più veloce e facile l’accesso delle PMI al credito garantito.

PerMicro ha individuato in Artigiancassa il partner strategico nella collaborazione per le operazioni di finanziamento coperte dal Fondo di Garanzia del Medio Credito Centrale.

L’intesa prevede, a fronte del rilascio della garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI curata da Artigiancassa, la concessione da parte di PerMicro di finanziamenti fino a 25.000 euro, con durata massima di 72 mesi a tasso fisso, per liquidità, investimenti materiali ed immateriali, acquisto scorte e pagamento fornitori, oltre che per finanziamenti a start up e operazioni di microcredito.

Con questa iniziativa, Artigiancassa e PerMicro puntano a supportare il tessuto economico costituito dai microimprenditori – oggi particolarmente colpiti dall’impatto dell’emergenza sanitaria sull’economia – nonché a stimolare lo sviluppo di nuove iniziative produttive, rivolte anche ai giovani, attraverso la possibilità di un maggiore accesso al credito, offerta dalla copertura del Fondo Centrale di Garanzia.

“La collaborazione con Artigiancassa, società di BNL Gruppo BNP Paribas, socio e partner industriale di PerMicro, ci permetterà di aiutare meglio i piccoli imprenditori, le micro aziende e le start up, ovvero quelle categorie che oggi necessitano di un maggior supporto e che tanto stanno subendo gli effetti della crisi generata dalla pandemia. PerMicro è impegnata quotidianamente per favorire l’inclusione finanziaria di queste categorie, affinché il sistema Italia possa ripartire dalle concrete esperienze di vita di queste persone” afferma l’Amministratore Delegato di PerMicro, Benigno Imbriano.

“Questa partnership è motivo di grande soddisfazione per Artigiancassa” dichiara Daniele Sciarrini Responsabile della Direzione Agevolazioni e Sviluppo della Banca.” In primis perché crediamo fortemente nelle sinergie per sviluppare valore aggiunto e poi perché la tipologia delle operazioni di finanziamento garantite riguardano i piccoli imprenditori, che sono da sempre il nostro target di riferimento. Da ultimo, con questa iniziativa Artigiancassa rafforza ulteriormente una delle sue linee di business, la gestione in service per conto di intermediari finanziari delle richieste di accesso al Fondo di Garanzia PMI”.

La Giornata Europea della Microfinanza e l’iniziativa della Rete Italiana Microfinanza – RITMI: il ruolo del microcredito in Italia durante e dopo l’attuale crisi sanitaria ed economica; gli interventi normativi ancora necessari.

03/11/2020 – In occasione, 29/10/2020, della sesta Giornata Europea della Microfinanza 2020 (organizzata da EMN, www.european-microfinance.org), RITMI – Rete Italiana Microfinanza (www.ritmi.org) ha previsto il lancio, il prossimo 6 novembre, di una campagna sui social media attraverso un video che promuova il microcredito quale strumento utile per un rilancio dell’economia italiana.

Il settore del microcredito in Italia sta dimostrando in modo convincente la sua resilienza durante l’attuale crisi, unendosi per superare le pressioni finanziarie, imparando costantemente gli uni dagli altri e, soprattutto, lavorando instancabilmente per rimanere sempre in contatto con le persone in povertà o escluse finanziariamente. Per il Presidente di RITMI, Giampietro Pizzo, questa giornata è “utile per sensibilizzare il pubblico più ampio sull’impatto sociale che la microfinanza può avere sull’economia italiana così colpita dalla crisi. È utile altresì ricordare ai responsabili politici che l’intervento pubblico a favore della microfinanza si traduce in concreti risultati sociali positivi”.

La condizione di esclusione finanziaria coinvolge in Italia un numero molto elevato di persone e imprese ed è doppiamente invalidante: da un lato, essa si ripercuote sull’effettiva equità socioeconomica, intesa come pari opportunità di accesso a servizi essenziali per la persona; dall’altro, essa ostacola pesantemente la possibilità da parte di micro e piccoli imprenditori di contribuire attivamente alla vita economica del Paese e al benessere delle comunità sociali di appartenenza. Il microcredito non è da intendersi semplicemente quale credito di piccolo ammontare ma è soprattutto attenzione alla persona, che porta ad accogliere, ascoltare e accompagnare chi si rivolge alle istituzioni di microfinanza, fino alla chiusura del programma di credito, e anche dopo, all’interno di un modello di sviluppo delle comunità locali, basato su equità, solidarietà e sostenibilità ambientale.

Il percorso iniziato nel 2010 (modifica del Testo Unico Bancario), reso operativo nel 2014 (emanazione dei decreti attuativi) e che ha portato nel 2016 all’avvio da parte di Banca d’Italia dell’elenco degli Operatori di Microcredito (12 quelli attualmente riconosciuti) richiede oggi di essere continuato e reso più agevole e proficuo attraverso una revisione puntuale dei decreti attuativi alla luce dell’esperienza maturata in questi anni. Appare chiaro inoltre che questo intervento normativo (per meglio definire l’ambito all’interno del quale operare e per ridurre vincoli e semplificare procedure) dovrà essere accompagnato da un’azione di sistema in grado di incidere in profondità sul fenomeno dell’esclusione finanziaria: ciò potrà avvenire solo se diverse misure pubbliche relative al welfare e alle
politiche attive del lavoro, a livello regionale e nazionale, dialogheranno operativamente con l’azione degli intermediari finanziari specializzati e socialmente orientati a contrastare l’esclusione finanziaria.

Un’azione di sistema, e non un intervento occasionale e straordinario, in grado quindi di rendere
ampia, strutturata e permanente l’offerta di microcredito e di microfinanza.