Progetto Empower: potenziare le opportunità professionali per cittadini extra-UE
Nel 2023 il CDA di PerMicro ha approvato la nascita di una nuova Direzione interna al proprio funzionigramma, dedicata alla cura e al governo dell’adempimento della mission aziendale. Abbiamo intervistato Filippo Chiesa, Resp. della nuova Direzione Impatto Sociale, chiedendogli di approfondire per noi l’impegno di PerMicro in progetti sociali d’impatto per il territorio, in particolare il progetto Empower (www.empowerto.it).
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In aggiunta all’erogazione di finanziamenti, PerMicro è da sempre impegnata in progetti ad impatto sociale su determinati territori italiani rivolti a dei target a rischio di emarginazione. Vuole raccontarci quali profili in particolare hanno nei recenti anni beneficiato di questi progetti?
I profili sono stati diversi, dalle donne vittime di violenza (Women to be free) a persone in misura detentiva (Ricomincio da QUI) che, in entrambi i casi, hanno la volontà di intraprendere un percorso articolato con servizi di orientamento all’occupabilità, mentoring, educazione finanziaria, educazione all’imprenditorialità ed eventualmente capire se il loro progetto imprenditoriale è sostenibile e può essere finanziato. In questi mesi stiamo conducendo un progetto per migranti di origine extra-UE (Empower).
Quali sono gli obiettivi del progetto EMPOWER, da lei citato poco fa?
Assieme ai numerosi partner di progetto forniamo servizi ai cittadini extra-UE a favore della loro inclusione economico finanziaria e miglioramento della stessa. Gli strumenti messi a disposizione possono andare dall’orientamento di carriera al riconoscimento dei titoli di studio conseguiti in patria, fino all’educazione finanziaria e all’imprenditorialità. Per chi lo desidera e ha una buona idea imprenditoriale, siamo a disposizione per la redazione di piani di impresa e accesso al credito.
Chi c’è dietro questo progetto, sia in termini di funding che di squadra operativa?
Il finanziamento è della CEB, la banca di sviluppo del Consiglio d’Europa. Dato il ventaglio di servizi messi a disposizione dei beneficiari, i partner sono numerosi: MicroLab, in qualità di coordinatore del progetto, A Pieno Titolo, Inventure, il CeSPI e noi. Vi sono poi l’Università Bicocca di Milano per la parte di misurazione dell’impatto sociale dell’iniziativa, il comune di Settimo Torinese oltre che quello di Torino, sui quali il progetto avrà svolgimento.
Qual è il ruolo di PerMicro?
PerMicro fornisce diversi servizi: dall’educazione finanziaria alla redazione dei piani di impresa. Incontriamo i beneficiari anche per spiegargli come funziona il credito e l’accesso allo stesso e capire se essi hanno i requisiti per avere un microfinanziamento per dare vita alla loro idea di impresa. In ultimo siamo i coordinatori del tavolo che eroga contributi a fondo perduto per la copertura di spese relative a corsi di formazione ed acquisizione titoli e qualifiche professionali.
Quali obiettivi numerici si dà il progetto?
Il progetto è molto ambizioso e si ripromette di aiutare alcune centinaia di persone. Solo l’educazione finanziaria coinvolgerà 160 persone. Inoltre, miriamo a fornire supporto per la redazione di business plan a 30 persone ma speriamo, nei due anni di progetto, di superare questo numero e finanziare più di 15 beneficiari.
Quando si parla di extra-comunitari è diffuso un pregiudizio su una loro presunta bassa istruzione scolastica. Tra le attività del progetto è offerto anche il riconoscimento dei titoli esteri: questo capovolge l’approccio. Quali tipologie di professionisti avete finora incontrato in questa fetta di popolazione?
Il progetto ci sta dando modo di approfondire questo aspetto. Incontriamo persone che all’estero hanno conseguito titoli e qualifiche professionali, laureati in economia e commercio, farmacisti, architetti che in Italia, per via del mancato riconoscimento, sono costretti a reinventarsi una professionalità come badanti o aiuto-cuochi. Attraverso il riconoscimento dei titoli e l’accesso al credito li vogliamo aiutare a ricollocarsi in professioni più attinenti al loro percorso formativo e alle loro aspirazioni, per agire appieno i loro talenti.
L’educazione finanziaria e al lavoro costituiscono i due pilastri su cui si fondano le vostre attività. Perché ritenete siano determinanti sia per l’individuo che per la comunità in cui è inserito?
Oggi per ricevere lo stipendio, effettuare dei pagamenti (automatici o elettronici), risparmiare, gestire i risparmi, accedere al credito per poter affrontare spese impreviste o degli investimenti è essenziale avere una conoscenza degli strumenti finanziari di base, i loro costi, nonché i diritti ed i doveri che essi comportano. I nostri colleghi di filiale forniscono ogni giorno informazioni ai nostri clienti, ma per una conoscenza maggiore del tema è essenziale poter avere delle occasioni di formazione più strutturate che affrontino in aula ed in maniera organica questa materia.