È stata recentemente pubblicata la “Guide to Social Innovation”, realizzata dalla Commissione Europea, DG Politica Regionale e Urbana e DG Occupazione, Affari Sociali ed Inclusione.

La guida cita anche PerMicro come esempio di innovazione sociale in Europa: Andrea Limone è stato intervistato sull’argomento su Il Sole 24 Ore.

La Guida all’ innovazione sociale descrive le varie iniziative dell’Unione europea che tendono a garantire una crescita sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale, posti di lavoro e qualità della vita in Europa.

Dall’agenda digitale europea ai fondi strutturali, il documento, realizzato dalla DG Politica regionale e dalla DG Occupazione, affari sociali e inclusione, riporta numerosi buoni esempi di progetti pertinenti cofinanziati, inquadrandoli nel contesto della strategia Europa 2020.

Ai fini della guida, l’espressione “Innovazione sociale” denota qualsiasi misura innovativa con intenti manifestamente sociali (in contrapposizione agli obiettivi a carattere meramente tecnologico o commerciale).

Quando viene chiesto a Muhammad Yunus, Premio Nobel per la Pace e fondatore della Grameen Bank, il tasso di interesse che applica ai propri prestatari, la maggior parte dei suoi interlocutori si stupiscono. Come si può sostenere di voler combattere la povertà con il microfinanziamento, applicando un tasso di interesse superiore al 20%?Non è scandaloso far pagare così tanto a dei poveri?
Muhammad Yunus non attende nemmeno che gli venga posta la domanda, spiegando che, in qualità di azienda, la Grameen Bank deve coprire i propri costi, ossia pagare il proprio personale, la sua rete di agenzie e la propria infrastruttura informatica per poter raggiungere una clientela numerosa fatta di piccoli clienti sparsi ovunque. Malgrado le perdite siano minime (dal 2 al 3%) con dei prestatari poveri, bisogna integrare il costo del rischio.

 

Carità o business?

Il tasso del 20% è un tasso medio, che non viene applicato a coloro che sono estremamente poveri, come, ad esempio, i 100.000 mendicanti che la Grameen Bank sta aiutando ad uscire dalla mendicità con prestiti senza interessi.

La principale aspettativa dei clienti consiste nel poter accedere al credito, il che non viene consentito loro dalle banche classiche, a condizioni ampiamente inferiori a quelle degli usurai, che applicano un tasso di interesse fra il 50 ed il 100%. Infine, dato che i clienti sono anche dei depositanti e degli azionisti, sono direttamente interessati alla solidità ed al successo della loro banca di microfinanziamento.

Il dibattito sul modello economico del microcredito, sul fatto che si tratti di carità o di business, è un dibattito vecchio come la finanza stessa. È legittimo che un ente sociale abbia dei guadagni? In caso contrario, come escogitare un modello economico sostenibile? E, nel caso, quale sarebbe il legittimo tasso di guadagno?

Su questo dibattito sia etico che economico, forse può chiarirci le idee la storia della finanza Viene spesso citato Friedrich Raiffeisen come il precursore del microfinanziamento contemporaneo. Il suo operato, in qualità di borgomastro di una città della Renania e fondatore, nel 1849, della “Società di soccorso agli agricoltori bisognosi di Flammersfeld” ha ampiamente contribuito a sollevare gli animi dando ai poveri dei
mezzi finanziari per non dipendere più dalla carità pubblica e poter prendere in mano la propria sorte. Ma risulta ancora più interessante risalire al XV secolo, nell’Italia di Leonardo da Vinci e dei Medici, in cui lo sviluppo dei Monti di Pietà ha scatenato una vera e propria
rivoluzione per quanto riguarda i tassi di interesse, una rivoluzione altrettanto importante quanto la contemporanea scoperta dell’America.

Una controversia teologica

I Monti di Pietà erano istituzioni benefiche di credito che concedevano prestiti a tassi di interesse estremamente bassi a riscontro di oggetti dati in pegno. Si sono sviluppati sotto l’influenza dei Francescani, in particolare di Bernar­dino da Feltre. Il primo Monte è stato aperto a Perugia nel 1462 e l’idea si è diffusa in tutto il Nord Italia, in particolare a Siena (1472), Genova (1480), Milano (1483), Mantova e Firenze (1484). Ben prima che in Italia, un primo Monte di Pietà era stato fondato a Londra nel 1361 dal vescovo Michael Northburgh, ma ebbe solo un’esistenza effimera, in quanto concedeva prestiti senza interessi…

Lo sviluppo dei Monti di Pietà diede luogo ad una vera e propria controversia fra teologi che dovette essere sedata dall’alto dalla Chiesa, non solo tramite una bolla pontificia, bensì anche tramite la decisione di un Concilio. Schematicamente, i Francescani, che vivevano in uno stato di estrema povertà, erano i promotori dei Monti di Pietà, mentre i Domenicani e gli Agostiniani, custodi del dogma, si opponevano ad essi.

Quali erano le argomentazioni delle parti interessate? I Domenicani e gli Agostiniani difendevano la posizione tradizionale della Chiesa, sancita in occasione dei Concili: Lateranense del 1215, di Lione (1274) e di Vienna (1312), vietando il prestito ad interesse e minacciando di scomunica e di privazione di sepoltura cristiana qualunque persona che lo avesse praticato, riservando de facto tale attività ai banchieri ebrei.
Citavano le Sacre Scritture, in particolare Luca 6-35: “Amate i vostri nemici, e fate del bene e prestate senza sperare nulla in cambio”. Si basavano su Tommaso d’Aquino, condannando il prestito ad interesse come fattore di ingiustizia e considerando il denaro, alla stregua di Aristotele, come una semplice unità di misura degli scambi. In effetti, Aristotele faceva differenza, fondamentalmente, fra l’economia e ciò che chiamava crematistica, ossia l’accumulo di denaro per il denaro, un’attività contro natura che disumanizza coloro che vi si dedicano.

Differenziare il prestito e la custodia dell’oggetto in pegno

A fronte dell’autorità dei grandi filosofi o teologi, i Francescani avanzavano argomentazioni sia pratiche che morali, spiegando che andava fatta distinzione fra due contratti, uno riguardante il prestito, che doveva essere gratuito, e l’altro riguardante la custodia dell’oggetto dato in pegno, che presuppone dello spazio, un’assunzione di responsabilità e quindi un legittimo compenso. Gli insuccessi di alcuni Monti di Pietà a Londra o in Italia andavano a favore di una giusta copertura dei costi, avanzando motivazioni che non erano legate alla natura del contratto:
1) Damnus emergens, perdita subita
2) lucrum cessans, perdita di un potenziale guadagno se il prestatore avesse conservato il proprio denaro
3) periculum sortis, rischio di non essere rimborsati in tempo.
Adducevano inoltre ai vantaggi per il prestatario povero, con tassi del 5% contro quelli dal 20 al 50% degli usurai. Tuttavia, dietro tali ragionevoli argomentazioni si nascondevano a volte motivazioni meno accettabili, ad esempio quella di fare concorrenza agli usurai ebrei per mandarli via dalle città italiane, qualora non si fosse riusciti a convertirli…

Il dibattito restò vivo per oltre 50 anni all’interno della Chiesa. Alcuni avversari dei Monti di Pietà giungeranno addirittura a parlare di “Monti dell’impietà”, come il frate agostiniano Nicola Bariano, autore di un’opera del 1494 intitolata proprio “de Monte impietatis”. Uno degli avversari più risoluti fu il superiore dei Domenicani Tommaso de Vio, che diventerà il Cardinal Caetano e sarà uno dei grandi oppositori di un frate agostiniano ribelle rispondente al nome di Martin Lutero. Per contro, alcuni Domenicani come Savonarola a Firenze, furono convinti
difensori dei Monti di Pietà.

In ultima istanza, gli avversari fecero appello al Papa, Leone X, figlio di Lorenzo de Medici. Quest’ultimo aveva sostenuto attivamente l’istituzione di un Monte di Pietà a Firenze, assegnandovi la somma di 500 Fiorini di tasca sua. Facendo distinzione fra tasso di interesse e tasso di usura, Leone X pubblicò la bolla pontificia “inter multiplices” che riconosceva i Monti di Pietà come istituzioni benefiche, i cui tassi di interesse dovevano essere ragionevoli, ossia coprire i costi di esercizio. La decisione del Papa venne sancita alla decima sessione del V Concilio
Lateranense del 1515, che confermò la legittimità dei Monti di Pietà, minacciando di scomunica tutti coloro che vi si fossero opposti.

Il cambiamento del modello economico

In tale contesto, il dipinto riprodotto nell’illustrazione del presente articolo è particolarmente interessante. Si tratta di una pala d’altare di Bartolomeo Montagna dipinta nel 1512 per la chiesa francescana di San Marco di Lonigo nei pressi di Vicenza, ed esposto attualmente al Bode Museum di Berlino.
A destra della Vergine e del Bambin Gesù, Sant’Omobono, un ricco mercante veneziano del XII secolo, distribuisce il proprio denaro ai poveri. A sinistra di Maria, San Francesco d’Assisi ed il suo discepolo Bernardino da Feltre, promotore dei Monti di Pietà. Su di uno stesso dipinto, la visione tradizionale della carità a fondo perduto e la visione estremamente moderna del microfinanziamento fondato su un equilibrio economico sostenibile.

Questo dipinto simbolizza e sintetizza un forte cambiamento del modello economico e morale, che era basato, sino a quel momento, su un doppio paradigma:
1) tasso d’interesse = usura = peccato;
2) carità = dono a fondo perduto = virtù.
A partire dal 1462 e soprattutto dopo il Concilio del 1515, grazie a quei rivoluzionari che furono i Francescani, finirà per nascere un nuovo modello che ci metterà ancora vari secoli prima di essere formalmente accettato. In effetti, l’Enciclica Vix Pervenit del 1745 richiama la dottrina tradizionale di divieto di prestito ad interesse, facendo pieno appello al discernimento pratico dei vescovi.

Sarà l’Enciclica Rerum Novarum del 1891, che condannava “l’usura divorante praticata da uomini avidi di guadagni e da un’insaziabile
cupidigia”, che finirà per rendere accettabile l’applicazione di un tasso di interesse ragionevole.
Quando Kofi Annan, l’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, aveva affermato nel 2005, ossia nel corso dell’anno del microcredito: “il microfinanziamento non è carità, è un vero e proprio business”, il suo punto di vista si ricollegava a quello dei Francescani.

La ricerca di un impatto sociale non significa diventare esenti dalle difficoltà economiche. Al contrario, è proprio integrando tali difficoltà economiche con estremo rigore (controllo dei costi e dei rischi) che si può massimizzare l’impatto sociale, ed è questa la ragione per cui
esiste il microfinanziamento.

Emmanuel de Lutzel
Responsabile Microfinance Groupe,
BNP Paribas

L’associazione “Psicologi nel Mondo” presenta il corso: “Narrazioni. Comunità migranti e nuove cittadinanze” che si terrà domenica 16 dicembre presso il “Centro Popoli” di Corso Vigevano 35.

PerMicro invita tutti a partecipare a questa bella iniziativa nata dal seminario “Migrazioni, crisi & legami di comunità” sulle difficoltà che le comunità straniere devono affrontare e sul riconoscimento delle risorse che si possono attivare, su invito delle comunità stesse.

Psicologi per i Popoli nel Mondo nasce a Milano nel gennaio 2008 a seguito dello scioglimento di “Psicologi per i Popoli – Regione Lombardia” ONLUS, Associazione costituita nel 2001, iscritta all’Albo Regionale del Volontariato di Protezione Civile, di cui ha acquisito le attività svolte nei settori della Cooperazione Internazionale allo Sviluppo e dell’Aiuto Umanitario, della Multiculturalità e della Psicologia Transculturale.

Lunedì 22 ottobre 2012 dalle ore 16 alle 19, presso il Palazzo Valentini – Sala Di Liegro Via IV Novembre, 119/a – Roma si terrà un dibattito pubblico sul ruolo per gli enti pubblici e le istituzioni private, iniziativa promossa dalla Rete Italiana di Microfinanza – RITMI.

L’obiettivo è quello di riflettere, confrontarsi e discutere con rappresentanti di enti pubblici e realtà private che hanno avviato iniziative di microcredito e/o di inclusione economica, sociale e lavorativa.

Questo lavoro assume una rilevanza particolare di fronte alla gravità della crisi sociale ed economica che colpisce il paese e alle potenzialità che il microcredito ha saputo dimostrare a livello internazionale ed europeo nel costruire risposte efficaci e innovative di contrasto alla disoccupazione e all’esclusione sociale.

Appare evidente che in Italia, lo sviluppo del microcredito è praticabile solo coinvolgendo in modo innovativo le reti sociali territoriali e le istituzioni locali.
Il dibattito della giornata si propone di approfondire le criticità e gli ostacoli che rendono insufficienti le risposte del microcredito nella lotta alla povertà e all’esclusione sociale.

Il principale quesito a cui vorremmo che i partecipanti rispondessero è il seguente: “Come istituzioni pubbliche e attori privati possono lavorare insieme alla creazione di reti territoriali, dense e diffuse di microfinanza?”

Programma:
16.00 Registrazione partecipanti
16.30 Dialogheranno con il pubblico:
– Sabino Pezzotta, Deputato, Coordinatore dell’Intergruppo Parlamentare sulle Strategie Europee per la Crescita, l’Occupazione, la Democrazia economica e la Sostenibilità finanziaria
– Claudio Cecchini, Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Roma
– Luca Remmert, Presidente della Commissione per il Microcredito dell’ACRI Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio Spa
– Faisel Rahman, Presidente della EMN – European Microfinance Network
– Graziano Del Rio, Presidente dell’ANCI- Associazione Nazionale Comuni Italiani in attesa di conferma
– Ivan Fadini, Presidente dell’Associazione The Hub Roma
– Andrea Kirschen, Responsabile dell’ufficio italiano del FEI – Fondo Europeo per gli Investimenti
– Alessandro Messina, Responsabile Ufficio Relazioni con le Imprese e Progetti Speciali Federazione Italiana delle BCC-CRA

Modera Simona Lanzoni, Vicepresidente di RITMI e di Fondazione Pangea onlus.

18.45 Conclusioni di Giampietro Pizzo, Presidente di RITMI – Rete Italiana di Microfinanza

L’uso della tecnologia nella microfinanza” è il risultato dell’impegno comune di un team di esperti nel settore dell’Information Technology, provenienti da sette paesi europei e facenti parte dell’EMN IT & Innovation Working Group.

La pubblicazione rappresenta il prodotto di due anni di stretta collaborazione durante i quali il team ha condiviso esperienze e conoscenza.
Sin dall’avvio dei lavori, PerMicro partecipa alle attività dell’ IT&Innovation Working Group.

Lecce
18/19 ottobre 2012
Centro Le Sorgenti

Nell’ambito del 13° Happening della Solidarietà “Una rete sociale di fronte alla crisi: nuove alleanze per rispondere ai bisogni delle famiglie e dei cittadini”, Consorzio Idee in Rete, in collaborazione con Confcooperative, Consorzio Sol.Co e altre realtà del Terzo Settore, organizza il convegno “Una rete per garantire il credito: La Finanza per il capitale o per le persone e per le imprese?”

Programma
Giovedì 18 ottobre

Ore 9.00 – 13.00
– Maria Cristina Negro – RITMI
“Il mondo della finanza”
– Riccardo Aguglia – European Investment Fund
“La Finanza alle famiglie”
– Gabriele Giuglietti – Michele Gravina – Banca Etica
“Il prestito alle famiglie e alle imprese”
– Roberto Randazzo – Asvi
“Impact investment: nuovi soggetti finanziari e nuovi soggetti giuridici non profit”

Ore 15.00 – 17.00
LE ESPERIENZE E LE BUONE PRASSI
PERMICRO
MICROCREDITO NEI CENTRI DI PROSSIMITÁ
CARITAS NAZIONALE

Ore 17.00 – 19.00
Evento ASVI

Ore 19.30
TALK SHOW CON LE FAMIGLIE

Venerdì 19 ottobre

Ore 9.00 – 13.00
IL GRUPPO “TECNICO”

Vicenza, 31 luglio 2012
Fondazione Rumor – Centro Produttività Veneto

Start it up: Nuove imprese per cittadini extracomunitari

PerMicro ha partecipato all’evento conclusivo del progetto Start it up: Nuove imprese per cittadini stranieri, realizzato da Unioncamere, promosso e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione – per sostenere il percorso di integrazione e di crescita professionale degli immigrati presenti in Italia.

Online le fotografie dell’evento!

Unioncamere realizza l’iniziativa Start it up – Nuove imprese di cittadini stranieri, promossa e finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione – per sostenere il percorso di integrazione e di crescita professionale degli  immigrati  presenti nel nostro paese.

Promuovere l’accrescimento delle attitudini imprenditoriali dei cittadini extracomunitari e trasferire quelle competenze manageriali di base necessarie per l’avvio e la gestione di un’attività imprenditoriale sono solo alcuni degli elementi basilari  del progetto.
A questi si aggiungono obiettivi che riguardano la sensibilizzazione del sistema creditizio a favore, ad esempio, dell’individuazione di strumenti e servizi per imprenditori immigrati, quali il microcredito e il sostegno al rafforzamento delle dinamiche partecipative  e concertative degli enti istituzionali e del partenariato economico e sociale affinché si giunga alla modellizzazione di un “sistema territoriale” in grado di supportare la nascita di nuove attività economiche di cittadini stranieri.

Nell’ambito del progetto è prevista la realizzazione di un percorso di orientamento – info-formazione – affiancamento per la redazione del business plan, destinato a  400 cittadini extracomunitari, sia disoccupati che occupati, con regolare permesso di soggiorno presenti nel nostro paese.

Presentazione della Proposta di legge:
“Misure per favorire la promozione e la diffusione del microcredito”

Il microcredito è da più parti riconosciuto come un efficace strumento di lotta alla povertà e di contrasto all’esclusione finanziaria e sociale.

In Italia la Rete Italiana di Microfinanza è impegnata a far crescere iniziative e programmi sul territorio. Ma questo impegno richiede un quadro di riferimento normativo che crei i presupposti istituzionali e tecnici per una rapida crescita del microcredito nel nostro Paese.

La proposta di legge promossa dagli Onorevoli Pezzotta, Baretta e Bernini, in collaborazione con RITMI, vuole essere una risposta concreta e immediata: per costruire in Italia nei prossimi anni una maggiore inclusione finanziaria in grado di valorizzare competenze, energie e risorse per uno sviluppo sostenibile dei territori.

Fonte: Comunicato stampa RITMI

Il progetto di legge è stato presentato giovedì 21 giugno 2012.
Online il video dell’intervento in conferenza stampa del Presidente di Ritmi, Gianpietro Pizzo.

EduCare e BNL per Telethon insieme per la ricerca è un’iniziativa nata nel 2012, per costruire un ponte ideale tra solidarietà e cultura. Oltre alla raccolta fondi per Telethon, gli eventi organizzati hanno l’obiettivo di contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone, accrescendo la loro capacità di effettuare scelte consapevoli.

 

“La ricerca ha trovato un contributo prezioso. Il tuo.” è il titolo della serata evento dedicata all’arte, alla cultura e ai protagonisti della ricerca che si terrà l’8 giugno all’Ara Pacis.Durante la serata sarà possibile partecipare ai seminari EduCare all’interno dell’Auditorium:

“Microcredito 3.0: da relazione a microimpresa”
“BNL in Action: le nuove frontiere del Fund Raising a sostegno della ricerca”
“Inverno della recessione, Primavera digitale: la ricerca di valore”

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Le donazioni raccolte saranno interamente versate a Telethon e alla ricerca scientifica per la cura delle malattie genetiche.
www.arapacis.bnl.it
BNL – Gruppo BNP Paribas, nell’ambito del progetto EduCare (corsi informativi gratuiti sui temi chiave dell’educazione finanziaria), promuove 3 nuovi incontri nel mese di maggio dedicati a chi cerca di orientarsi nelle scelte finanziarie importanti per la sua famiglia o per la sua impresa.

“Il microcredito strumento del fare. Dalla relazione alla creazione di impresa”

Relatori: Andrea Veltri Responsabile Finanziamenti della Divisione Retail e Private BNL Gruppo BNP Paribas e Andrea Limone Amministratore Delegato PerMicro.

Calendario incontri –  Maggio 2012

Bologna, 15 maggio – ore 18
La Feltrinelli Librerie – Piazza Ravegnana 1
Resp. eventi: Irene Bisi Tel. 051 265476 – eventi.bologna@lafeltrinelli.it

Napoli, 22 Maggio – ore 18
La Feltrinelli Librerie – via San Tommaso d’Aquino 70/76
Resp. eventi: Chiara Pavolini Tel. 081 2405465 – eventi.napoli@lafeltrinelli.it

Bari, 29 Maggio – ore 17:30
La Feltrinelli Libri e Musica – Via Melo, 119
Resp. eventi: Cristò Chiapparino Tel. 080 5207563 – eventi.bari@lafeltrinelli.it