Siamo felici di condividere con voi il nostro Bilancio di Sostenibilità 2020.

Quest’anno siamo particolarmente orgogliosi, perché è il primo Bilancio di Sostenibilità certificato della storia di PerMicro, a testimonianza dell’importanza e del valore che attribuiamo al suo contenuto.

In questo documento, in cui vengono integrate la rendicontazione economica e finanziaria e la rendicontazione non finanziaria (socio-ambientale), raccontiamo di noi, di quanto, con orgoglio, facciamo ogni giorno.

Grazie al supporto dei nostri stakeholder, alla passione e amore per quello che facciamo, siamo certi che nei prossimi mesi avremo un ruolo importante nella ripartenza del nostro Paese, convinti e consapevoli che l’impatto generato dalla nostra attività, in termini di inclusione sociale e finanziaria ovvero di sostegno alle famiglie e alle piccole aziende, sarà fondamentale per sostenere la realizzazione dei progetti di vita di tante persone.

Buona lettura –> leggi il nostro Bilancio di Sostenibilità 2020

Abbiamo intervistato Nicola Perazzo, Responsabile Direzione Crediti in PerMicro, che per iniziativa personale ha partecipato all’evento “The Economy of Francesco”, 19-21 novembre 2020.

Si tratta di un incontro rivolto a economisti, imprenditori e promotori di economia sostenibile under 35 di tutto il mondo promosso da papa Francesco. Lo scopo dell’incontro è stato discutere un nuovo modo di intendere l’economia secondo lo spirito di Francesco d’Assisi, ovvero di temi vicini alla cosiddetta economia civile.

Inizialmente previsto per il 26-28 marzo 2020 e quindi rinviato a novembre a causa della pandemia di COVID-19, si è tenuto online dal 19 al 21 novembre dello stesso anno, mentre l’evento in presenza è stato rinviato all’autunno 2021 a causa del perdurare dell’emergenza.

Ci racconti in tre parole la tua esperienza come partecipante a “The Economy of Francesco” (EOF)?

Scegliere tre parole per descrivere un percorso non è semplice perché EOF non è stato un evento bensì la formalizzazione di un percorso che tanti partecipanti stavano e stanno già intraprendendo. PERCORSO è quindi la prima parola con cui posso descrivere EOF. EOF è poi una SCELTA: per chi ha deciso di formalizzare ed organizzare questa esperienza, per chi ha potuto aderirvi e soprattutto per chi ha il desiderio di concretizzare quotidianamente un certo tipo di economia e di vivere il lavoro. La terza parola è SPERANZA. L’economia ha bisogno di speranza oggi più che mai e migliaia di giovani (o “quasi” come il sottoscritto) con tante competenze e professionalità, che si trovano accumunati dal desiderio e da idee su un’economia rinnovata, sono un messaggio molto forte, anche se a tale messaggio non è stata data sufficiente eco.

Quali spunti più innovativi ti sei portato a casa, sul lavoro, nella vita di tutti i giorni?

Il cambiamento passa da questo percorso. Qualsiasi “scorciatoia”, come l’ha definita anche il Papa, non ci aiuterà nel costruire un nuovo modello. Ci sono stati tanti spunti interessanti nati dal confronto nei vari tavoli di lavoro ma tra i concetti più interessanti applicabili credo sia emerso quello della “insistenza”, parola presente anche nel final statement pubblicato. “Insistenza” nel chiedere molto, perché oggi è più che mai necessario farlo, “se chiedessimo di meno, non chiederemmo abbastanza”.

Il Papa parla della necessità di invertire in alcuni capisaldi dell’economia attuale: quali ritieni più urgenti?

Oggi l’economia si basa su due concetti che da anni sembrano intoccabili: crescita (tramite l’aumento dei consumi) e, strettamente collegato ad essa, efficienza volta a massimizzare il profitto. La crescita “a tutti i costi” è ormai evidente sia qualcosa di insostenibile. Pensiamo di poter agire “illimitatamente” ma siamo per natura limitati, come persone e nelle risorse a nostra disposizione.
Nell’economia c’è sempre meno spazio per concetti quali “dono”, “spreco” (soprattutto di tempo) e “comunità”. Non c’è un paradigma economico definitivo o “vincente” ma sono fermamente convinto che qualsiasi esso sia debba passare dalla relazione con le persone, è la relazione che ci fa render conto appunto della nostra limitatezza, del fatto che abbiamo bisogno anche degli altri e del fatto che la relazione debba necessariamente passare per delle “inefficienze”, innanzitutto legate al tempo.
Il dono sembra un concetto applicabile solo al volontariato. Vi è una suddivisione netta tra sfera professionale volta al profitto e mondo del volontariato in cui si può donare tempo. È un cortocircuito.
Se non “sprechiamo” (e doniamo) tempo nel relazionarci difficilmente riusciremo a creare dei modelli economici sostenibili perché sarebbero, da un certo punto di vista, “disumani”.

Da professionista nel settore della Microfinanza, pensi che si possano adottare delle buone pratiche rispetto a quelle già in uso?

La prima cosa che mi viene in mente penso che sia al momento quella più importante: nella microfinanza, proprio perché ha insito il concetto di “micro”, si deve necessariamente “sfatare” il tabù che oggi per operare a livello finanziario e/o nel credito tu debba essere un “big”.
Solo pochi anni fa, a seguito della crisi finanziaria iniziata oltreoceano, si pensava ai soggetti troppo grandi come ad un rischio, un pericolo (tra i vari concetti fu introdotto anche quello del “too big to fail”) e, se pur con scopi differenti, si pensava a voler riformare il sistema finanziario affinché non si generassero nuovamente dinamiche che potessero destabilizzare l’economia mondiale, con conseguente danno per i meno tutelati e più fragili. Oggi (anche) in Europa, il mondo finanziario, è chiamato a fare l’opposto.
La microfinanza, per strumenti, per modelli organizzativi ma anche per attori che ne applicano i principi, può dimostrare e fare qualcosa di diverso. Dal micro passa anche la “cura” della persona e della relazione.

Quali attenzioni che PerMicro ha già in essere, invece esporteresti in altri settori?

PerMicro si fonda sulla relazione. Anche noi vogliamo efficientare ciò che è efficientabile al fine di ridurre i veri “sprechi” di risorse. Non desideriamo però efficientare le relazioni, innanzitutto verso i clienti finali. Il tempo “sprecato” nella relazione con i nostri clienti fa parte del modello stesso di PerMicro. Alcuni elementi non sono quantificabili e possono essere assimilati e diventare know-how aziendale solo tramite la relazione ed il tempo utilizzato per essa.  La relazione va esportata in qualsiasi settore.
PerMicro non ha inoltre mai abbandonato la sua forte focalizzazione per i soggetti più fragili e “non bancabili” e, anche per l’esperienza personale passata in Risk Management, posso dire che sarebbe interessante poter inserire tra i rischi rilevanti per una società che fa credito quella della perdita della propria funzione sociale che è insita in tale attività: dare credito è un processo valutativo ma anche un atto importante di fiducia verso qualcuno.
Più in generale PerMicro, in questo contesto e nella sua funzione sociale, ha saputo mantenere nel tempo la propria mission e l’ha alimentata attraverso l’attività stessa che svolge quotidianamente.  Il mondo finanziario in generale non dovrebbe mai “deviare” da tale funzione sociale.

Infine il tema della sostenibilità: ambientale, umana ed economica. Quale è la strada, se ti sei dato una risposta, da intraprendere per raggiungerla?

Il documento finale dell’evento, anzi di questo “processo” ormai avviato, chiede a nome di tutti i partecipanti che “le istituzioni nazionali e internazionali prevedano premi a sostegno degli imprenditori innovatori nell’ambito della sostenibilità ambientale, sociale, spirituale e, non ultima, manageriale perché solo ripensando la gestione delle persone dentro le imprese, sarà possibile una sostenibilità globale dell’economia: le persone devono essere al centro. In ogni mission aziendale le persone dovrebbero essere al centro. In EOF eravamo oltre 2.000 a pensarla in questo modo, tutte persone impegnate in campo economico. Un buon inizio!

LA TERZA CALL DEL PROGRAMMA a|impact DI ACCELERAZIONE E INVESTMENT READINESS DEDICATO A STARTUP AD IMPATTO SOCIALE, CULTURALE E AMBIENTALE, PROMOSSO DAL FONDO AVANZI ETICA SICAF EUVECA SPA

Il fondo d’investimento Avanzi Etica SICAF EuVECA Spa, a|impact, dà il via al terzo di quattro cicli di raccolta, selezione e accompagnamento di startup ad alto impatto sociale in grado di offrire risposte concrete a bisogni emergenti.

Ready to Impact è un programma di accelerazione unico, che permette ai partecipanti di diventare investment ready, di acquisire, quindi, cultura, strumenti e contenuti per poter dialogare e accogliere nel proprio capitale fondi di venture capital sociale.

Per ogni ciclo saranno selezionate 14 imprese, già avviate, che abbiano un modello di business sostenibile e scalabile e capaci di generare impatti significativi per la società.

LA TERZA CALL È ONLINE A PARTIRE DAL 09/02/2021 E CHIUDE IL 21/03/2021 ALLE ORE 23.59.

In cosa consiste ogni ciclo: le imprese selezionate parteciperanno a un percorso di accelerazione sulle tematiche dell’investment readiness, che comprende attività di affiancamento manageriale sviluppato da tutor esperti, la possibilità di accedere a un ampio network di interlocutori pubblici e privati e la presentazione di opportunità di finanziamento, equity e debito. Per le realtà selezionate a livello nazionale è previsto, inoltre, un rimborso per le spese di trasporto, vitto e alloggio (compatibilmente con le restrizioni del periodo di emergenza sanitaria).

L’attività di accelerazione si svolgerà in primavera 2021, in giorni e orari lavorativi e in modalità (in presenza e/o online) che verranno individuate compatibilmente con l’evoluzione della situazione di emergenza causata dal Covid-19.

Le migliori imprese di ciascun ciclo potranno accedere a un potenziale investimento pre-seed e seed (fino a 500.000€ per impresa) da parte di a|impact.

Il programma di accelerazione si articola in un percorso strutturato per moduli che verte sulle seguenti tematiche:

  • FINANZA AD IMPATTO
  • IMPATTO: STRATEGIA E VALUTAZIONE
  • STARTUP GROWTH STRATEGY
  • POSIZIONAMENTO STRATEGICO
  • MARKETING STRATEGICO
  • PARTNERSHIP STRATEGICHE CON INVESTITORI
  • CORPORATE FINANCE & PIANIFICAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA
  • CORPORATE GOVERNANCE
  • RISK MANAGEMENT

Gli ambiti prioritari individuati per la selezione dei progetti sono:

  • Welfare e servizi alla persona
  • Educazione e apprendimento continuo
  • Housing e living
  • Agricoltura e tutela del territorio
  • Economia circolare
  • Artigianato 2.0, piccola manifattura, creatività
  • Finanza sostenibile e trading

Per maggiori informazioni sui partner di progetto:

Avanzi Etica SICAF EuVECA Spahttps://aimpact.org/

a|cube SB Srl – già Make a Cube3https://avanzi.org/cube/

Avanzi – Sostenibilità per Azionihttps://avanzi.org/

Per il regolamento e per partecipare: https://readytoimpact.ideatre60.it

Per ulteriori informazioni: readytoimpact@makeacube.com

Dal 2020 PerMicro è partner del progetto WECAREINCET finanziato dal bando “WECARE – Welfare Cantiere Regionale”: la strategia per l’innovazione sociale della Regione Piemonte, per ora primo ed unico esempio a livello nazionale di strategia integrata, nata dal lavoro di un tavolo inter-assessorile composto dagli assessorati alle Politiche Sociali, della Famiglia e della Casa; ai Diritti Civili e Pari Opportunità; alle Attività produttive; all’Istruzione, Lavoro e Formazione Professionale.

Operativamente, la strategia prevede un set di diverse misure di sostegno all’innovazione sociale, stimolando processi collaborativi sui territori (distretti di coesione sociale), sperimentazione di servizi innovativi, welfare aziendale, iniziative imprenditoriali a impatto sociale, iniziative di sperimentazione sui territori, intese come azioni di sistema.

Abbiamo intervistato Isabella Brianza, Resp. Direzione Risorse Umane in PerMicro, che è referente in azienda del progetto WECAREINCET e ci racconta come PerMicro ha avviato dei processi di welfare grazie al progetto.

Il progetto “WeCareIncet” nasce per dare valore alla diversità e al welfare. Perché PerMicro ha deciso di entrare nella cordata di partner?

E’ stato un vero incontro di stile e di mission. Il progetto “wecare” unisce diverse realtà – liberi professionisti e aziende – tutte accomunate dal desiderio di dare valore alla diversità. PerMicro – in qualche modo – lavora con coloro che sono “diversi” o comunque non rispondono completamente ai tradizionali canoni di accesso al credito. Inoltre, l’altro grande obiettivo del progetto è l’innovazione e la tecnologia, assi su cui PerMicro sta cercando di crescere.

Quando si parla di innovazione e tecnologia in azienda si pensa immediatamente a profili quali startup o aziende high-tech: quali sono i possibili passi per una PMI come PerMicro in questo senso?

Piccoli passi possibili. Sicuramente la pandemia ci ha “imposto” di dotarci tutti – anche i colleghi della sede – di cellulare aziendale e pc portatile, e – come tante aziende italiane – ci aspetta ora il passaggio da remote working a smart working.

La raccolta della firma del cliente a distanza, un software che faciliti lo scambio dei documenti ed il workflow del processo del credito, quello core aziendale sono i due principali obiettivi di innovazione

La pandemia in corso ci ha obbligati a ragionare sul concetto di “lavoro agile”: quali obiettivi si è data come resp. Risorse Umane in azienda, anche grazie ai contributi del bando?

Tutti i colleghi si son messi in gioco con l’arrivo di una novità importante, ovvero l’introduzione ad ottobre dell’Office 365: messaggistica istantanea, condivisione dei file, possibilità di fare gruppi di lavoro ove tenere verbali e documenti di riferimento. Innovazione per noi sarà soprattutto lasciare spazio al nuovo, in particolare al cosiddetto “lavoro agile” che va molto oltre il lavoro in remoto: capacità di ridurre il numero delle mail, di lavorare in modo condiviso sui documenti, per processi ed obiettivi.

Sarà importante coltivare e allenare una soft skill particolarmente importante al giorno d’oggi: la capacità di “imparare a disimparare”, ovvero distaccarsi dalle abitudini e dai concetti già acquisiti, aprirsi al dialogo senza paura di riconoscere che anche le idee invecchiano e con loro strumenti e metodologie.

PerMicro ha nel suo dna il tema dell’inclusione finanziaria. Quale altro tipo di inclusione intende raggiungere grazie a questo progetto? Ci può raccontare alcuni esempi?

Sicuramente l’inclusione dei soggetti con disabilità. La collaborazione con Abile Job – partner dell’Associazione Temporanea di Impresa (ATI) del Bando WeCare – ci ha condotti per mano, con grande professionalità e delicatezza, nello scoprire che il processo di selezione delle categorie protette è assolutamente identico, anzi per certi versi ancora più appassionante perché entri in contatto con storie di vita molto toccanti. Renzo Marcato ha intuito da subito il candidato adatto alla nostra realtà e – nonostante i mesi di incertezza e indecisione – siamo riusciti insieme ad inserirlo a settembre nell’Area Gestione Clienti dove – da subito – si è orientato con disinvoltura.

C’è qualche buona prassi già agita da uno degli altri partner di progetto, che l’ha particolarmente colpita?

La prassi che mi affascina maggiormente è come guidare le aziende al cambiamento: oggi ci sono liberi professionisti che guidano i responsabili ad apprendere metodologie – semplici ed efficaci – che possano raggiungere livelli di alta performance del team, un esempio tra tutti meeting di 7-8 minuti fatti una volta al giorno in cui tutto il team si allinea su quanto fatto il giorno prima e quello che è in priorità nella giornata in corso. Tempo, efficacia, produttività, condivisione delle attività e dell’orientamento al risultato sono le principali speranze di miglioramento per le risorse umane di PerMicro!

Il nostro progetto “Ricomincio da QUI“, sponsorizzato da Council of Europe Development Bank (CEB), è destinato al reinserimento lavorativo di persone che stanno scontando misure di esecuzione penale esterna.

Vi raccontiamo il progetto attraverso i suoi stakeholder: oggi abbiamo intervistato la dott.ssa Marina Mureddu (assistente sociale dell’Ufficio Locale di Esecuzione Penale Esterna di Alessandria).

Quante persone ha segnato all’interno del progetto ? In base a quali criteri ha selezionato tra tutte le persone che lei segue?

Ho segnalato quattro persone, tutte sottoposte alla misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale, in quanto le prescrizioni previste da questa misura permettono maggiori possibilità di movimento e di autonomia. Le persone selezionate avevano molteplici esperienze lavorative, documentate attraverso riepiloghi redatti dall’INPS e curricula vitae forniti dalle persone stesse, inoltre avevano espresso un forte interesse nel realizzare progetti lavorativi autonomi.

Quali sono le difficoltà maggiori che le persone in misure di esecuzione penale esterna si trovano ad affrontare al termine della pena?

In realtà le persone che eseguono una condanna incontrano notevoli difficoltà già durante l’esecuzione delle misure alternative alla detenzione, sia nel reperire attività lavorative stabili sia nel mantenere l’attività lavorativa svolta. Proprio durante la misura, per i limiti che queste comportano nella libertà personale, le persone si trovano a non poter soddisfare le richieste del datore di lavoro, perché si scontrano con i limiti imposti dalle prescrizioni. E’ accaduto che affidati in prova al servizio sociale siano stati licenziati o non sia stato rinnovato loro il contratto di lavoro a tempo determinato a causa dei tempi attualmente richiesti dalla procedura per le necessarie autorizzazioni, non sempre compatibili con le esigenze lavorative.

Quale opportunità offre secondo lei un percorso come “Ricomincio da Qui” a queste persone?

Le persone segnalate hanno mostrato interesse e partecipazione nell’idea progettuale di poter avviare un’attività lavorativa autonoma, potendo contare sulle proprie esperienze e sulle proprie passioni. Nel concreto il potersi affidare e fidare di personale esperto nell’ambito della progettazione di un’attività individuale ha aperto nuove speranze nel loro futuro, dando dignità  alle loro aspirazioni e la possibilità che la loro idea progettuale potesse realizzarsi, sapendo anche che al termine del loro percorso formativo, forse avrebbero potuto accedere ad un finanziamento.

Quali ambiti dell’occupabilità sono, a suo giudizio, particolarmente importanti da valorizzare con i partecipanti?

Le persone segnalate avevano quasi tutte idee progettuali ben definite, sapevano in quale settore lavorativo avrebbero voluto realizzare la propria attività, in base alle pregresse esperienze lavorative: dal settore della ristorazione, all’abbattimento alberi e manutenzione del verde, all’attività sportiva, alla rivendita di prodotti agroalimentari. Tuttavia non avrebbe saputo realizzarlo senza l’accompagnamento di personale esperto nel settore marketing e di un’attenta valutazione dei costi-benefici, di un business plan, aspetti approfonditi proprio durante il percorso progettuale “Ricomincio da Qui”.

A seguito dei colloqui svolti con le persone segnalate, quale tipo di riscontro ha raccolto da loro circa il percorso di accompagnamento e le formazioni fruite?

Il riscontro da parte delle persone segnalate è stato molto positivo, anche per le loro capacità imprenditoriali emerse durante il percorso, con il susseguirsi delle varie fasi del progetto . Tuttavia questo anno 2020 ha comportato una serie difficoltà nel concretizzare l’idea progettuale e alcuni “rallentamenti”, in particolare nella fase finale dell’eventuale realizzazione dell’impresa individuale.

In che modo, a suo giudizio, l’offerta del percorso “Ricomincio da Qui” si potrebbe arricchire in una possibile seconda edizione?

Penso che questo progetto sia stato penalizzato dalla difficile situazione che abbiamo vissuto quest’anno. Certo la possibilità di svolgere il percorso formativo online, da un lato ha velocizzato i tempi e ha permesso di abbattere i costi degli spostamenti, sostenuti dalle persone che avrebbero dovuto raggiungere la sede di Torino, ma la partecipazione a momenti di gruppo sulla realizzazione del progetto avrebbe permesso l’instaurarsi di uno spirito di squadra e la consapevolezza di lavorare insieme verso il cambiamento.

Dal 1 gennaio 2021, PerMicro applicherà le nuove regole europee in tema di classificazione della clientela inadempiente (cosiddetto ‘default’) introdotte dall’Autorità Bancaria Europea.

Il Cliente verrà classificato a default se supera entrambe le seguenti soglie di rilevanza per oltre 90 giorni consecutivi:

– soglia assoluta: 100 euro;

– soglia relativa: 5% dell’importo complessivo dell’esposizione fino al 31/12/2021, a partire dal 2022 la soglia verrà abbassata al 1%.

Lo stato di default permarrà per ulteriori 90 giorni dal momento in cui il cliente regolarizza verso la banca l’arretrato di pagamento.

Per evitare che arretrati di pagamento, anche di piccolo importo, comportino una riclassificazione a default chiedi alla tua filiale di riferimento.

 

 

La normativa di riferimento è la seguente:

– EBA/GL/2016/07 “Linee Guida sull’applicazione della definizione di default ai sensi dell’art. 178 del Regolamento UE n. 575/2013;
– EBA/RTS/2016/06 “Nuove tecniche di regolamentazione relative alla soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato” che integrano il Regolamento Delegato UE n. 171/2018 della Commissione Europea del 19 ottobre 2017.

 

ACCORDO FIAIP – PERMICRO – AUXILIA FINANCE PER FAVORIRE ACCESSO AL CREDITO A SOGGETTI IN SITUAZIONE DI VULNERABILITÀ ECONOMICA FINANZIARIA

Roma, 23 Dicembre 2020.

FIAIP, Auxilia Finance e PerMicro hanno siglato un’intesa per favorire l’accesso al credito a soggetti in situazione di “vulnerabilità economica finanziaria”, esclusi oggi dal sistema bancario perché senza garanzie reali, ai quali si intende dare un’opportunità per affrontare situazioni di emergenza abitativa o di necessità per spese legate all’acquisto o locazione di immobili per uso abitativo o commerciale.

“Secondo Rapporto Annuale 2020 dell’ISTAT, la pandemia in corso si è innestata su una situazione sociale con forti e crescenti disuguaglianze, dichiara il Fondatore di Auxilia Finance Paolo Righi. Tali disuguaglianze pesano molto sulle opportunità individuali, sulla partecipazione al mercato del lavoro, sui nuclei famigliari. Sulle famiglie grava anche una certa vulnerabilità finanziaria causata da un sistema produttivo che potrebbe essere fortemente impattato dalla crisi di liquidità determinata dal lockdown. Nell’attuale situazione economico finanziaria, le imprese e le associazioni, hanno il dovere di trovare soluzioni a favore dei più deboli, con questo accordo e con spirito di servizio Auxilia e Fiaip, grazie a PerMicro, scendono in campo a favore delle fasce deboli della società”

“Siamo estremamente orgogliosi di questa nuova collaborazione con Fiaip e Auxilia Finance. Una collaborazione nata per rispondere alla aggravata emergenza abitativa che le famiglie stanno subendo nel nostro paese, conseguenza della crisi sanitaria legata al Covid, e per supportare startup e piccole attività imprenditoriali. PerMicro è da sempre vicina e vuole continuare ad essere al fianco delle famiglie e dei loro bisogni primari legati alla casa, alla salute, alla scuola e al lavoro. Grazie a questa intesa, contiamo di raggiungere un numero molto più elevato di giovani, nuclei familiari e piccoli imprenditori e professionisti; nonché di aiutarli attraverso i nostri piccoli finanziamenti e servizi di microfinanza a superare questa fase così difficile della nostra vita” afferma l’Amministratore Delegato di PerMicro, Benigno Imbriano.

“L’accesso alla locazione per le famiglie in difficoltà, l’accesso al credito per i giovani che intendano avviare una nuova attività, sono problemi che attanagliano la nostra società, con questo accordo con PerMicro, vogliamo fornire a chi in questo momento è in difficoltà, una possibilità per affittare un’abitazione o gestire situazioni di difficoltà – sottolinea Gian Battista Baccarini Presidente Nazionale FIAIP – ritengo questo accordo fondamentale per cercare di ricucire quel tessuto sociale che a causa della pandemia ha subito profonde lacerazioni.”

“Attraverso il microcredito e l’accordo siglato con Fiaip e PerMicro intendiamo supportare i soggetti più vulnerabili e piccole e medie imprese e professionisti già titolari di partita IVA. Cresce sempre più nel Paese il numero dei soggetti costretti a tenere chiuse le proprie attività, anche durante le festività. La pandemia – dichiara Roberto Bassani, Direttore Generale di Auxilia Finance – ha messo in difficoltà molti giovani negozianti, professionisti e tante partite Iva che non riescono più a pagare le rate delle locazioni commerciali , non avendo fra l’altro avuto accesso né ad aiuti né a sgravi fiscali.” Tra i prodotti oggetto dell’accordo tra Fiaip, PerMicro e Auxilia Finance finanziamenti ai privati e alle famiglie e finanziamenti alle imprese, ditte individuali, free-lance.

Il nostro progetto “Ricomincio da QUI“, sponsorizzato da Council of Europe Development Bank (CEB), è destinato al reinserimento lavorativo di persone che stanno scontando misure di esecuzione penale esterna.

Vi raccontiamo il progetto attraverso i suoi stakeholder: oggi abbiamo intervistato le dott.sse Daniela Rosas e Gloria Ferrero (formatrici e Life Designers di IF Life Design).

Di quali attività vi occupate all’interno del progetto “Ricomincio da QUI”?

Ci occupiamo principalmente della consulenza di carriera, ovvero un percorso breve di tre incontri in cui le persone progettano e mettono alla prova una loro idea professionale, che può essere di impresa ma anche no. Con questo lavoro a ciascuno vengono forniti strumenti operativi per imparare a individuare, descrivere e pianificare un obiettivo professionale al fine di renderne più possibile il raggiungimento.

Inoltre ci occupiamo di erogare momenti formativi specifici, individuati in itinere in base alle necessità di progetto che emergono e sulla base dei bisogni manifestati dall’utenza. In particolare fino a oggi abbiamo svolto una formazione per i Mentor del progetto per dare loro strumenti per interfacciarsi con una tipologia di utenza che richiede alcune attenzioni specifiche e una formazione aperta ai partecipanti al progetto sulle soft skills e il loro sviluppo per il mondo del lavoro.

Con quali fragilità siete venute a contatto incontrando questa categoria di partecipanti?

Fino ad oggi gli utenti che abbiamo incontrato presentano aspetti di fragilità legati a:

  • marginazione sociale e assenza di reti sociali significative (mancanza di supporto amicale o familiare, difficoltà nella relazione con i servizi)
  • difficoltà nell’utilizzo di strumenti digitali (mancanza di pc o tablet, difficoltà di connessione, assenza di dimestichezza con le modalità di comunicazione quali chat, skype, zoom ecc)
  • difficoltà economiche
  • disoccupazione
  • malessere fisico e psicologico spesso legato alla condizione di vita con restrizioni

Perché è importante un percorso individuale di career counseling per il reinserimento in società di queste persone?

Riteniamo sia molto importante offrire questa possibilità in particolare proprio a persone che, uscendo dall’esperienza del carcere, si trovano a dover riprogettare anche la propria vita professionale. Inserirsi di nuovo nel mondo del lavoro è infatti molto difficoltoso quando, oltre magari a precedenti difficoltà, legate alla formazione e alle competenze possedute, si aggiungono ostacoli come il pregiudizio sociale e lo stigma. Il career counseling favorisce nelle persone una maggiore consapevolezza dei proprio obiettivi, desideri, capacità e punti deboli, fornendo strumenti per affrontare situazioni complesse in cui è altamente probabile ci saranno ostacoli e imprevisti. L’esperienza del carcere pone la persona in un lungo periodo di “inattività” e di lontananza dalla società e dal mondo del lavoro, per cui può essere utile lavorare con un esperto per riconnettere il proprio progetto di vita al contesto in cui si appartiene e in cui si vuole tornare. La consulenza stimola l’emergere delle risorse e delle potenzialità delle persone, proprio nell’ottica di promuoverne l’autostima e la capacità di resilienza.

Rispetto ad altri vostri progetti, qual è il valore aggiunto di “Ricomincio da QUI” secondo voi?

Un valore aggiunto è sicuramente quello di poterci permettere di raggiungere una fascia di popolazione solitamente esclusa dalle nostre attività, sia per la condizione di assenza di libertà personale, sia per questioni economiche di accesso a un servizio erogato da privati e quindi con un costo non per tutti sostenibile. Inoltre riteniamo, in linea con quanto affermato dalla letteratura, che questo progetto sviluppi un tema innovativo nell’ambito della giustizia riparativa e rappresenti una delle pochissime realtà esistenti in questo campo in Italia.

Che tipo di risultati vi attendete da questo percorso?

I risultati attesi riguardano l’apprendimento, da parte di chi partecipa al progetto, di nozioni e modalità di comportamento adattive; una maggiore autonomia nella ricerca del lavoro o realizzazione di un progetto professionale di impresa, l’apprendimento di capacità di progettazione e raggiungimento di obiettivi professionali funzionali al progetto di vita della persona, reinserimento nel contesto e nella comunità di appartenenza, attivazione di reti inclusive e sensibilizzazione del contesto verso le persone in uscita da percorsi di detenzione.

 

Il nostro progetto “Ricomincio da QUI“, sponsorizzato da Council of Europe Development Bank (CEB), è destinato al reinserimento lavorativo di persone che stanno scontando misure di esecuzione penale esterna.

Vi raccontiamo il progetto attraverso i suoi stakeholder: oggi abbiamo intervistato Stefano Messana (Business Mentor volontario dell’Ass. MicroLab) e Stefania Guida (coordinatrice delle attività dell’Ass. MicroLab).


Stefano Messana, quante persone hai accompagnato in un percorso di Mentoring e come ti sono sembrate rispetto ai mentee che solitamente accompagni? 

Ho seguito quattro persone che volevano intraprendere un’attività lavorativa che in alcuni casi non era neanche attinente alle loro precedenti esperienze lavorative. In tutti c’era una stringente esigenza di iniziare un’attività che gli permettesse di poter sostenere la famiglia e/o di avere un’indipendenza economica dai genitori ormai anziani. Nessuno di loro ha mai raccontato perché era agli arresti domiciliari, ma questo loro passato era lì presente, la differenza dagli altri accompagnamenti è la necessità non tanto di realizzare un’idea ma la fonte per un sostentamento.  

I bisogni delle persone che hai accompagnato erano esclusivamente legati alla sfera dell’autoimpiego oppure più ampi?

L’esigenza primaria per tutti è un’occupazione che consenta di sostenersi economicamente, disposti a cambiare progetto pur di lavorare. È evidente che sempre un progetto di lavoro è inserito in un progetto più ampio di vita in questo caso è ancora più stringente il bisogno di parlare e di cercare un sostegno non solo legato all’iniziativa imprenditoriale. 

Quali sono state le difficoltà maggiori che hai riscontrato nell’accompagnamento? Quali invece le soddisfazioni più grandi?  

La difficoltà maggiore e superare la diffidenza iniziale, legata al loro passato per il quale stanno scontando una pena. Il prendere coscienza che il progetto lavorativo che hanno in mente non è realizzabile tenuto conto delle loro limitazioni come è accaduto nel caso di un signore che voleva aprire un’agenzia di viaggi e aveva il divieto di utilizzo internet.
Una considerazione, per me importante, è che in questo progetto è fondamentale il fattore tempo: vuoi per la storia che ognuno di loro ha, vuoi per la necessità di avere un’occupazione che talune volte è l’unica fonte di reddito del nucleo familiare.  


Stefania Guida, di quali attività si occupata l’Ass. MicroLab all’interno del progetto “Ricomincio da QUI”?

L’associazione ha svolto attività di formazione con eventi dal vivo ed on line sulle tematiche di: Business Model Canvas, metodi per l’ideazione d’impresa, strumenti digitali, controllo di gestione.
Ha inoltre accompagnato 26 beneficiari di progetto in percorsi di mentoring per sviluppare un’attività d’impresa.
Consideriamo molto importante per ogni percorso di mentoring approfondire la conoscenza del beneficiario attraverso una prima chiamata conoscitiva del caso con l’assistente sociale e siamo molto attenti a sviluppare dei passaggi di testimone tra un partner e l’altro per garantire continuità al caso che incontra più di uno stakeholder.

Rispetto ad altri vostri progetti, qual è il valore aggiunto di “Ricomincio da QUI” secondo voi?

Ci confrontiamo con un target particolarmente fragile che ha sicuramente delle necessità di tempo e di accesso al credito ma che si trova a doversi riposizionare in una società e nel mercato del lavoro dopo un periodo più o meno lungo di esperienze a volte provanti e che presuppongono delle stigmatizzazioni ed etichette da parte della società.
Molti di loro hanno imparato molto dal percorso con le assistenti sociali e hanno il desiderio di riuscire ancora più forte rispetto ad altri target fragili seguiti in passato o su altri progetti.

Che tipo di risultati si attende l’Associazione MicroLab da questo percorso?

 Speriamo di poter facilitare consapevolezza sull’autoimpiego attraverso percorsi di mentoring e di formazione per un numero sempre crescente di beneficiari.

 

CREDITO: ARTIGIANCASSA E PERMICRO INSIEME PER
L’ACCESSO AI FINANZIAMENTI DELLE PICCOLE E MICROIMPRESE

Per sostenere le micro e piccole imprese che hanno bisogno di ripartire, svilupparsi o farsi conoscere.

Torino-Roma, 2 dicembre 2020 – Artigiancassa, banca di riferimento delle micro, piccole e medie imprese artigiane partecipata da BNL Gruppo BNP Paribas e dalle Confederazioni nazionali dell’artigianato, e PerMicro – leader italiano del settore del microcredito di cui BNL è partner industriale – siglano una convenzione per rendere più veloce e facile l’accesso delle PMI al credito garantito.

PerMicro ha individuato in Artigiancassa il partner strategico nella collaborazione per le operazioni di finanziamento coperte dal Fondo di Garanzia del Medio Credito Centrale.

L’intesa prevede, a fronte del rilascio della garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI curata da Artigiancassa, la concessione da parte di PerMicro di finanziamenti fino a 25.000 euro, con durata massima di 72 mesi a tasso fisso, per liquidità, investimenti materiali ed immateriali, acquisto scorte e pagamento fornitori, oltre che per finanziamenti a start up e operazioni di microcredito.

Con questa iniziativa, Artigiancassa e PerMicro puntano a supportare il tessuto economico costituito dai microimprenditori – oggi particolarmente colpiti dall’impatto dell’emergenza sanitaria sull’economia – nonché a stimolare lo sviluppo di nuove iniziative produttive, rivolte anche ai giovani, attraverso la possibilità di un maggiore accesso al credito, offerta dalla copertura del Fondo Centrale di Garanzia.

“La collaborazione con Artigiancassa, società di BNL Gruppo BNP Paribas, socio e partner industriale di PerMicro, ci permetterà di aiutare meglio i piccoli imprenditori, le micro aziende e le start up, ovvero quelle categorie che oggi necessitano di un maggior supporto e che tanto stanno subendo gli effetti della crisi generata dalla pandemia. PerMicro è impegnata quotidianamente per favorire l’inclusione finanziaria di queste categorie, affinché il sistema Italia possa ripartire dalle concrete esperienze di vita di queste persone” afferma l’Amministratore Delegato di PerMicro, Benigno Imbriano.

“Questa partnership è motivo di grande soddisfazione per Artigiancassa” dichiara Daniele Sciarrini Responsabile della Direzione Agevolazioni e Sviluppo della Banca.” In primis perché crediamo fortemente nelle sinergie per sviluppare valore aggiunto e poi perché la tipologia delle operazioni di finanziamento garantite riguardano i piccoli imprenditori, che sono da sempre il nostro target di riferimento. Da ultimo, con questa iniziativa Artigiancassa rafforza ulteriormente una delle sue linee di business, la gestione in service per conto di intermediari finanziari delle richieste di accesso al Fondo di Garanzia PMI”.