“Penso che le forme d’arte sperimentali abbiano sempre avuto la capacità di anticipare sentimenti e tendenze con cui poi ci ritroviamo a convivere e sono dell’idea che continueranno a farlo. È un fenomeno storicamente documentabile e che rimarrà, a prescindere dalle epoche storiche, anche se oggi tutto accade molto più velocemente e il continuo sviluppo di nuove tecnologie ne accelera le dinamiche. La comunicazione in tutte le sue forme ne è l’emblema e i “video” sono l’esempio più evidente. In questo campo oggi molti artisti stanno esplorando la possibilità di creare opere ibride che abbinano la documentazione alla fiction, un percorso tutto da inventare. Vedremo presto se e cosa ne nascerà per tutti.”
Questa la risposta di Stefano Cozzi quando gli abbiamo chiesto un’opinione sulla proliferazione di video “fai da te” sui social. Il suo commento sintetizza molto bene la sua personalità. Stefano è un video maker professionista molto innamorato del suo lavoro, realizza prodotti di qualità, è un osservatore attento e la critica non è nelle sue corde. È anche curioso e sempre pronto a conoscere nuove opinioni e nuove tecniche. Se gli viene proposto di partecipare a un progetto innovativo non resiste, anche le sue competenze si esprimeranno in modo ridotto o alternativo. In fondo anche la scelta del giovanissimo Stefano di studiare “Media” all’University College of London, una città famosa per il suo fermento culturale e la sua apertura, ci racconta già molte cose di lui. “Sono milanese ma mi sento soprattutto europeo” così si definisce Stefano.
Sintetizzare le esperienze professionali e personali di Stefano è praticamente impossibile. Ha partecipato a progetti europei, ha coordinato campagne di comunicazione, si è occupato del montaggio di filmati realizzati da registi famosi, come autore ha prodotto e produce video per musei, per enti culturali prestigiosi, per artisti ma anche per importanti realtà del mondo medico/scientifico. Il suo nome è ben noto a chi sceglie la qualità e la professionalità, al di là dei confini nazionali.
“La qualità è pretesa da chi non può prescindere da questo paradigma come nel caso del mondo dell’Arte e della Scienza ma anche la Moda rimane un settore in cui c’è una continua ricerca del bello e del nuovo e oggi sono particolarmente orgoglioso di muovere i primi passi in questo settore. Sto lavorando per un progetto europeo, una piattaforma online in cui alcuni brand del Fashion presenteranno le loro proposte di capi sostenibili. La sostenibilità è un altro tema che mi sta molto a cuore.”
Insomma, Stefano Cozzi è una fucina di progetti, nel suo lavoro tutto è sempre in divenire. Quando un amico gli ha parlato dell’opportunità creata dalla Fondazione Welfare e da PerMicro, Partita AttIVA, non ci ha pensato due volte, si è proposto al volo per poter acquistare nuove tecnologie avanzate: “potrò fare molto di più e meglio, evitando il noleggio e i suoi costi”. Ma l’approvazione della sua candidatura, come sempre, è passata al vaglio del team della Fondazione e dei Mentor. “È stata ed è un’esperienza molto stimolante e istruttiva, mi hanno dato consigli preziosi e grazie a loro ho anche imparato a costruire un vero business plan con uno schema di attività replicabile nei prossimi anni, un esercizio che non avevo mai pensato di fare e che invece mi sta aiutando per impostare con maggiore razionalità i miei impegni”.
Che le nuove tecnologie servano a realizzare anche le misteriose opere ibride? “Vedremo presto se e cosa ne nascerà per tutti”. Lui aveva risposto così, non ci rimane che aspettare.