VI rapporto dell’Oss. Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti
Il CeSPI (Centro Studi di Politica Internazionale) ha pubblicato il VI rapporto annuale dell’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei Migranti: un punto di riferimento unico nel panorama nazionale e europeo sul tema, con dati al 2017.
Attraverso l’analisi delle serie storiche aggiornate, alimentate direttamente dagli operatori finanziari, tra cui PerMicro (cfr. capitolo 3 “Accesso al Credito”), accompagnata da un’indagine condotta su un campione rappresentativo di migranti sui comportamenti finanziari, approfondimenti sull’imprenditoria a titolarità immigrata e sperimentazioni sui territori e nel campo dell’educazione finanziaria, fornisce una serie di indicatori e di elementi che tracciano una mappa del fenomeno e forniscono indicazioni e informazioni per operatori e istituzioni per rafforzare il processo.
L’inclusione finanziaria apre spazi cittadinanza economica e accelera e facilita il processo di inclusione sociale dei nuovi cittadini italiani. Una consapevolezza sempre più riconosciuta dagli stessi migranti che riconoscono nell’intermediario finanziario un interlocutore privilegiato nel loro processo di integrazione.
Al 31dicembre 2016 la percentuale di immigrati adulti (provenienti da paesi non OCSE, con l’aggiunta della Polonia) è pari al 75%, un dato che rapportato al 2010 (quando l’indice di bancarizzazione era al 61%) mostra un miglioramento sostanziale, ma anche che un quarto della popolazione immigrata si trova ancora finanziariamente esclusa. Al contempo gli indicatori mostrano un crescente bisogno di prodotti e servizi di accumulazione e protezione del risparmio, che rappresenta una sfida importante, con potenzialità sia per il sistema paese nel suo complesso e sia in termini di rafforzamento di un processo di integrazione di questo segmento di popolazione che rimane ancora molto vulnerabile. Sostenere e rafforzare questo processo con politiche e con prodotti e servizi adeguati potrebbe contribuire proprio a ridurre tale vulnerabilità economico-finanziaria e in ultima istanza sociale.
[fonte: www.cespi.it]